"Ruote Veloci": auto da sogno in un evento eccezionale

Straordinario successo per la seconda edizione della due giorni dedicata ai motori di Fondazione Marazzato

"Ruote Veloci": auto da sogno in un evento eccezionale
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"Ruote Veloci" che bello! Un’esperienza immersiva nella storia dell'auto italiana che profuma di ottani e romba più dell'hard rock. La Fondazione Marazzato ha fatto ancora una volta centro andando a pizzicare le corde dell’emozione degli appassionati di auto, quelle vere, quelle ruvide come è giusto chiamarle in quest’epoca vocata (giustamente) all'elettrico ecosostenibile.

La due giorni di Stroppiana, uno dei magistrali "porte aperte" di Marazzato, alla sua seconda edizione ha regalato due giorni magnifici ai patiti delle auto storiche e alle famiglie attraverso un programma capace di entusiasmare i primi ed esaltare le seconde. Persino i più piccoli hanno potuto divertirsi sulle macchinine a pedali e con l’autopista di Nonno Slot.

Alfa Romeo vs Lancia, un convegno indimenticabile

Uno dei momenti topici di Ruote Veloci è stato il convegno di sabato mattina dedicato all’epopea agonistica di Alfa Romeo e Lancia, condotto attorno a meravigliosi esemplari di Fulvia, Stratos, Delta e Beta Montecarlo, Giulia GTA, GT Junior, Alfetta GT e 156 GTA corsa di collezionisti come Max Girardo, Mario Righini, Angelo e Roberta Miniggio, Piero Felice Filippi, Massimo Magni, Roberto Berzero, Massimo Moro e molti altri. Tut'attorno, le opere a tema automobilistico dei pittori Carla Manfredini e Alberto Aimone Cat, si sono si sono riuniti sul palco alcune autentiche leggende delle corse che in appena due ore hanno rievocato le suggestioni degli anni d’oro del motorismo italiano. Non una semplice cronistoria, né tantomeno una lista di nomi e risultati, ma l’atmosfera raccontata in prima persona da chi ha vissuto e scritto quelle pagine sulle piste prima ancora che nei libri.

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Lancia Beta Montecarlo, una chicca

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Lancia Stratos e Fulvia HF, emozioni forti

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Delta Integrale HF, il mito

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Giulia GT e Fulvia HF, così simili, così diverse

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Alfetta GT 1.6, la bellissima gran turismo del Biscione compie quest'anno 50 anni

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Alfa 156 corsa: bellezza e forza

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La Fulvia del mito Sandro Munari con il compianto navigatore Mario Mannucci

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La Montecarlo rally Alitalia

L'ingegner Gianni Tonti, dirigente sportivo in Lancia e poi in Alfa Romeo, gli esperti meccanici e motoristi Rino Buschiazzo, Elio e Giovani Baldi, ancora oggi veri riferimenti per i collezionisti, hanno raccontato affascinanti retroscena e aneddoti a volte sconosciuti legati a molte imprese, dalle auto preparate o riparate con mezzi di fortuna quando i pezzi venivano a mancare alle bizzarrie dei piloti, i litigi e le vittorie conquistate con coraggio e un po' di sana incoscienza. Al gruppo si sono uniti Carmelo Scarcella, esperto delle Alfa Romeo da pista e non solo, che ha ricordato il valore dell'esperienza dei tecnici capaci e di come spesso la loro capacità di individuare e risolvere problemi superasse quella di ingegneri e designer e persino dei primi computer. A coronare questo avvincente racconto, l’esperienza di Mauro Pregliasco, campione italiano rally nel 1977 con la Lancia Stratos e corridore versatile, capace di conquistare successi anche a bordo di numerose altre auto come le Alfa Romeo GTV della scuderia Autodelta. Accanto a loro, il sempre autorevole Lorenzo Ardizio, direttore del Museo Alfa Romeo di Arese, che ha ripercorso con l’aiuto di materiale video d’archivio l’epopea delle corse in pista e della stessa Autodelta. A coordinare il tutto, lo storico e scrittore Simone Schiavi, moderatore di questo incontro e di quello della domenica mattina, in cui il giornalista e autore Massimo Condolo ha presentato il libro “Blu Stratos” con la partecipazione del collezionista Maurizio Ribaldone. Anche qui, il racconto si è sviluppato tra fotografie storiche e la citazione di brani del volume in cui Condolo ha raccolto le testimonianze di Piero Spriano ricche di episodi curiosi come quella volta in cui l’auto di Sandro Munari fu riparata e rimessa (vittoriosamente) in pista utilizzando del burro…

Lo spettacolo sulla storia della famiglia Marazzato

Nella serata di sabato, i molti ospiti trattenutisi oltre le 18 hanno potuto assistere a un altro evento molto speciale, una visita guidata alla collezione con scene d’epoca riprodotte da attori in costume. Al racconto della storia famiglia Marazzato, della nascita dell’azienda e della collezione tenuta dallo storico collaboratore Adelmo Delrosso si sono alternati avvincenti monologhi dei membri della compagnia teatrale B.F.P. calatisi nei panni di Lucillo Marazzato, capostipite e fondatore dell’impresa di trasporti da cui l’odierno Gruppo Marazzato prende origine, e di altri personaggi.

La domenica con i "Panduma" e il sogno di Carlo Marazzato

L’incontro della domenica è stato allietato dal racconto dei due promotori del progetto “Panduma”, un folle viaggio costruito su un’iniziativa di beneficenza che ha già portato una Panda da Vercelli a Tokyo e dei progetti per il viaggio di ritorno. Entrambi i convegni sono stati preceduti dalla proiezione del video “Il sogno di Carlo”, il toccante racconto della nascita della Collezione Marazzato descritto dalla viva voce di familiari e collaboratori e dello stesso Carlo Marazzato con alcuni contributi d’archivio.

Al raduno delle Citroën si sono viste anche le Méhari

Per tutta la durata dell’evento, grandi e piccoli si sono divertiti a seguire le evoluzioni dei mezzi in pista, visitare la mostre e la collezione e cimentarsi con simulazioni di guida virtuali e non: oltre alle ormai classiche esperienze virtuali da fare tramite i visori VR accanto e sopra i mezzi, della collezione, in una delle sale è stata allestita una vera e propria “area gioco” che comprendeva un simulatore di guida di mezzi pesanti e l’autopista di Nonno Slot accompagnata da una mostra di modellismo.

Il raduno di Citroen
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In primo piano l'ormai rarissima LN, utilitaria della seconda metà degli anni 70

Il raduno di Citroen (2)
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La panoramica delle vetture presenti con in primo piano due fantastiche Méhari, un'incredibile AcaDiane pickup, tre Diane, una Visa e, in fondo a sinistra, la più moderna XM

Il raduno di Citroen (1)
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Le leggendarie 2CV (quella gialla è una rara "4" con motore 400 cc anni 70

Il Power Stage di domenica (2)
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Un fantastico esemplare di DS: la "Dea" quest'anno compie 70 anni

Domenica, gli spazi davanti e intorno gli edifici della sede di Stroppiana si sono riempiti di altri suoni e colori in aggiunta a quelli degli infaticabili mezzi da cross nella pista sterrata: dal mattino, il complesso ha infatti ospitato i membri del gruppo “Amici delle Citroën”, un’iniziativa nata su facebook che da anni riunisce e fa incontrare appassionati del marchio francese, con una trentina di DS, 2CV e principali derivati come Ami e Mehari. A loro si sono uniti, ancor più numerosi e vivaci, i membri del Vespa Club di Vercelli, che hanno scelto “Ruote Veloci” come tappa centrale del raduno per il loro ventennale, e premiato i partecipanti nel salone della Fondazione dove poco prima era terminato il convegno della domenica.

Momento conclusivo, che ha catturato l’attenzione per l’intero pomeriggio di domenica, la seconda edizione del “Power Stage”, gara di regolarità aperta al pubblico con auto d’epoca e non, a cui la Fondazione ha partecipato attivamente mettendo a disposizione di alcuni ospiti le auto appartenenti alla Collezione sui quali si sono cimentati anche gli stessi membri della famiglia Marazzato. Organizzato con la collaborazione di ACI Vercelli e della squadra Equipe Vitesse, nonostante il gran caldo ha visto l’entusiastica partecipazione di oltre 20 equipaggi, impegnati in due manche sul percorso misto asfalto/sterrato allestito intorno al complesso. La vittoria è andata a Simone Gonzino e alla sua Fiat 128 2 porte, seguito da Federico Mora su Opel Kadett GTE e da Luca Florio su Toyota Celica GT Four.

Alla cerimonia di premiazione, Alberto Marazzato, dirigente del Gruppo Marazzato e presidente della Fondazione, ha salutato e ringraziato pubblico e partecipanti esprimendo nuovamente una grande soddisfazione per il crescente seguito di questa e delle altre iniziative in cui l’ente è ormai impegnato da oltre tre anni.

“Siamo molto felici di ritrovare ogni volta non solo amici e ospiti che ci seguono ormai da un po’, ma anche persone che stanno scoprendo solo ora la nostra realtà e che con lo stesso entusiasmo si fanno avanti per partecipare anche collaborando alla riuscita dei nostri eventi. Questo ci conferma che la strada intrapresa nel voler valorizzare e soprattutto condividere il grande patrimonio, non soltanto di mezzi ma anche di esperienze, che ci ha lasciato nostro padre è più che mai quella giusta”.

E in effetti, al di là della formula sempre varia e coinvolgente, il vero valore aggiunto che la Fondazione Marazzato offre con le sue iniziative, sia in quelle che organizza “in casa” sia con la presenza a fiere e manifestazioni, e che lascia sorpresi ogni volta vecchi e nuovi ospiti è proprio la condivisione. Vedere da vicino e toccare con mano il grande patrimonio storico di tradizione e cultura d’impresa rappresentato dai suoi mezzi, ma soprattutto farne dei testimoni non silenziosi di epoche e passate, è la chiave di lettura per trovare ogni giorno gli spunti e le radici che ci fanno comprendere meglio anche il nostro oggi.

Fondazione Marazzato è al fianco di Fondazione Veronesi per la ricerca sul cancro: Ruote Veloci ha sostenuto la causa benefica al pari dell’evento della settimana prima intitolato “Corri e Cammina per la Ricerca”.

LA GALLERY

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Opel Kadett Coupé C Rally

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Peugeot storica

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Autobianchi Bianchina Cabriolet

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Alfa Romeo 1750

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Renault 12 Gordini e Supercinque Turbo da rally

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La "nonna" della rassegna, la Fiat Chiribiri

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L'impareggiabile staff della Pro Loco di Crova che ha coordinato il servizio di ristorazione-bar

Sul palco da sx Giovanni e Elio Baldi, Rino Buschiazzo, Mauro Pregliasco, Gianni Tonti, Carmelo Scarcella, Lorenzo Ardizio, Simone Schiavi
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Il convegno

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La Montecarlo rally Alitalia

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Il raduno delle Fiat 500

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Porte Aperte Ruote Veloci 2025 (2)
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Porte Aperte Ruote Veloci 2025 (1)
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Massimo Condolo Simone Schiavi, Maurizio Ribaldone
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