A Vercelli, umanità in via di estinzione
Violenze rimaste senza colpevoli mentre gli animalisti se la prendono con fiere e tradizioni

La colonia felina di piazza Medaglie d'Oro è sempre nel mirino dei malintenzionati. L'ennesimo sfregio è avvenuto in pieno pomeriggio lo scorso giovedì 29 maggio, le due cucce sono state gettate fra le erbacce ed essendo pesanti devono essere state due o più persone, peraltro il tutto in pieno giorno. Il fatto ha destato sdegno e in seguito qualcuno ha anche affisso il cartello riprodotto nella foto che mostra anche una delle cucce "scardinate".
Una serie di violenze sugli animali
Questa serie di atti vandalici è solo uno degli episodi avvenuti negli ultimi mesi, almeno quelli di cui si ha conoscenza.
San Germano: un placido gatto arancione ferito da un proiettile due giorni dopo Natale muore ai primi di febbraio. Vercelli: il micio del birrificio di Porta Torino, anche lui bersaglio di uno sparo, non ce l’ha fatta.
Pezzana: colpo di cerbottana (forse) alla cagnolina “rea” di abbaiare in giardino. Lei per fortuna ce l’ha fatta. Vercelli, piazza Medaglie d’Oro: a qualche infame non piace la colonia felina per cui da mesi le volontarie si ritrovano con le cucce distrutte oppure coperte di benzina e diserbanti. E vivaddio che i suddetti non sono riusciti a colpire quei randagi, bestiole che non danno fastidio a nessuno. Un vero e proprio “bollettino di guerra” quando nella memoria dei vercellesi che amano gli animali è ancora vivo il ricordo delle carcasse di cane trovate nel prato degli orrori di viale Aeronautica e degli avvelenamenti di gatti della colonia dei Cappuccini.
Smascherare chi fa del male agli animali
Tutto accade a pochi passi dal consorzio civile, dentro quel Vercellese che si vende come terra virtuosa ma che non è capace di smascherare chi fa del male a esseri indifesi preferendo schifosamente voltarsi dall’altra parte perché «intanto sono solo animali».
Silenzi assordanti, ossimoro di una vercellesità arrugginita e stantia in cui resiste la “regola dell’orticello” («leggi, basta che non rompano le palle a me») e dove paga la legge alla rovescia “meglio cento giorni da pecora che uno da leone”.
Paul Dark (il micio di San Germano), Gianfranco (quello del birrificio), la cagnolina di Pezzana e i simpatici randagioni dell’Aravecchia reclamano rispetto: non commenti feroci sui social ma condanne certe dei colpevoli. Non guasterebbe se qualche politico vincesse l’atavica pigrizia e spendesse una parola per gli animali maltrattati, anche solo condannando urbi et orbi le violenze di cui sopra.
Ma gli animalisti preferiscono boicottare la "Fattoria in Città"
Impossibile, invece, capire la posizione di animalisti, antispecisti e compagnia... Costoro attaccano chi porta (con mille amorevoli cure) gli animali alla Fattoria in Città e fanno crociate contro le corse dei buoi ma poi non scrivono manco una riga per le tre bestiole maltrattate nel Vercellese dai violenti senza nome.
Anche a Vercelli, l’umanità è evidentemente in via di estinzione...
Daniele Gandolfi