Storico scudetto per la Libertas Vercelli. Le "Fatine" guidate da Enrico Pozzo e Federica Gatti sono campioni d'Italia
Vercelli ritorna a essere la capitale della ginnastica italiana. A undici anni di distanza dallo scudetto 2014, l’ultimo dei tre conquistati dal formidabile team maschile trascinato dal grande Enrico Pozzo, arriva il primo sensazionale alloro conquistato dalla squadra femminile, che al PalaWanny di Firenze, ha letteralmente scucito il tricolore dai body della Ginnastica Civitavecchia

Vercelli ritorna a essere la capitale della ginnastica italiana. A undici anni di distanza dallo scudetto 2014, l’ultimo dei tre conquistati dal formidabile team maschile trascinato dal grande Enrico Pozzo, arriva il primo sensazionale alloro conquistato dalla squadra femminile che nel pomeriggio di sabato al PalaWanny di Firenze, nella “Final Eight” del campionato italiano di serie A1 ha dominato la gara con il sontuoso punteggio finale di 161.050 “scucendo” letteralmente il tricolore dai body della Ginnastica Civitavecchia (156.800) guidata dall’azzurra Manila Esposito, alla fine terza dietro anche alla Renato Serra Cesena (158.800). Addirittura fuori dal podio la corazzata Brixia Brescia (153.700) delle sorelle D’Amato.
Storico scudetto per la Libertas Vercelli
Un finale di campionato che ha legittimato il trionfo delle “Fatine” Libertas, un successo che, se a caldo per molti potrebbe essere sorprendente in realtà non lo è. Non lo è se si analizza nel dettaglio il rendimento delle ragazze guidate dai tecnici Federica Gatti e Enrico Pozzo: due vittorie e un terzo posto nelle tre tappe di stagione regolare cui si aggiunge il sigillo finale di Firenze stanno a significare tre centri pieni su quattro possibilità, una continuità di rendimento che, numeri alla mano, nessuno può mettere in discussione. Un risultato che premia un progetto partito da lontano ed esalta il lavoro quotidiano di un gruppo di atlete giovanissime ma che nel giro di quattro stagioni ha saputo conseguire risultati eccezionali come i salti di categoria da B a A2 (2022) da A2 a A1 (2023) un terzo posto da matricola alla prima esperienza assoluta nella massima serie e, al secondo anno, lo scudetto. Il dato che fa sognare gli appassionati vercellesi sta nel fatto che la squadra è formata da un gruppo di ragazze giovanissime che però hanno già più volte mostrato, oltre a talento da vendere, anche grandi doti di coraggio, determinazione, spirito di sacrificio, voglia di vincere e, soprattutto, maturità; un gruppo che ha tutte le potenzialità per costruire un ciclo vincente assai lungo. A conferma di tutte queste doti, si prenda la “starting list” di Firenze, con la Libertas praticamente orfana della propria trascinatrice, la baby-fuoriclasse Giulia Perotti, ancora a mezzo servizio dopo un infortunio e in gara solo su un attrezzo, la trave. In questa situazione, che sarebbe potuta risultare penalizzante per la squadra vercellese, si è vista tutta la forza d’animo del gruppo: Artemisia Iorfino e il prestito francese Elena Colas hanno letteralmente preso per mano la squadra, gareggiando su tutti gli attrezzi e, grazie anche ai punteggi di alto livello garantiti da Elena Ferrari, Thelma Lapalombella e la stessa Giulia Perotti, hanno costruito quella che rimarrà per sempre un’impresa sportiva memorabile. Senza dimenticare il contributo di atlete come Alessia Daniello e Margherita Casalino, fondamentali quando chiamate in causa nel corso delle tre prove di stagione regolare.
Le "Fatine" guidate da Enrico Pozzo e Federica Gatti sono campioni d'Italia
A fine gara, inutile descrivere la gioia nell’entourage vercellese, letteralmente in delirio a partire dai tecnici Federica e Enrico Pozzo, che ai tre scudetti vinti da atleta ha aggiunto il primo da allenatore, passando per l’incontenibile gioia del Presidente Luca Casalino. « Meglio di così non si poteva sperare – commenta il patron vercellese – avevamo iniziato la stagione con l’obiettivo minimo di conquistare una salvezza tranquilla ed è venuta fuori una stagione incredibile. La concorrenza è molto alta nel settore femminile e in questa Final Eight, dove la differenza rispetto alle tre prove di stagione regolare sta nel regolamento, che non permette margini di errore, le ragazze sono scese in pedana concentrate ma rilassate, mostrando grande maturità. Questa formula sulla carta avrebbe dovuto essere favorevole alle atlete con maggiore esperienza in campo nazionale e internazionale, invece parecchie di loro hanno commesso errori e sbavature, mentre noi abbiamo fatto tutto bene. Forse non ci siamo ancora resi conto pienamente di quanto fatto ma, anche alla luce dei risultati ottenuti nella prima parte della stagione, nell’ambiente serpeggiava da tempo il sentore che prima o poi tutto questo sarebbe potuto accadere. Il nostro vantaggio è stato quello di essere una squadra giovane, fresca, allegra e simpatica che piace a tutti, un gruppo che ha cercato di fare della consapevolezza dei propri mezzi il suo punto di forza». Sulla stessa linea d’onda anche il commento di Giulia Perotti, la “stellina” della squadra. «Non abbiamo sentito molto la pressione, eravamo abbastanza tranquille e abbiamo pensato solo a fare la nostra gara, portando in pedana tutto quello che facciamo ogni giorno in palestra, e siamo riuscite a farlo bene, meglio di tutte le nostre avversarie».
Fabio Michelone