Forse un gioco erotico dietro l'omicidio di Valle Mosso
La vittima e il presunto killer si erano conosciuti in una chat
La vittima e il presunto killer si erano conosciuti in una chat
Potrebbe essere stato un gioco erotico a causare la morte di Pietro Bello, 55 anni, giostraio di Magenta ritrovato cadavere in una soffitta di Valle Mosso di proprietà di Cristian Angileri, netturbino pregiudicato 39enne, da venerdì scorso in stato di fermo.
A condurre gli inquirenti nella casa di Angeleri, dopo che l'auto di Bello (che tra l'altro era costretto a muoversi con le stampelle) era stata trovata a Valle Mosso, è stata la scopera che i due erano in contatto sul social Tourbar, finalizzato a mettere in contatto persone in cerca di compagnia per un viaggio.
Quello di Angileri era un volto noto in tutta la zona: come ex dipendente della Seab molti hanno avuto l'occasione di vederlo al lavoro nella raccolta della spazzatura. Da qui a pensarlo come killer però ce ne passa. E infatti l'ipotesi al momento è quella di un omicidio che è andato al di là delle sue intenzioni: c'è stata violenza, ma il fatto che Bello abbia perso la vita sarebbe stata una fatalità, per questo l’ipotesi di reato è omicidio preterintenzionale. Secondo alcune indiscrezioni il corpo della vittima sarebbe stato trovato in posizione prona e con i polsi stretti da fascette in plastica.