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Conviviale del Rotary Sant’Andrea: un focus su Kawasaki Italia

Interessante serata di approfondimento

Conviviale del Rotary Sant’Andrea: un focus su Kawasaki Italia
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Tante emozioni mercoledì 2 ottobre 2024, giorno in cui presso il Circolo Ricreativo di Vercelli si è tenuta la conviviale del Rotary Sant’Andrea, presieduto da Roberto Isola, con relatore Enrico Bessolo, Amministratore Delegato di Kawasaki Italia e con esperienze pluriennali in altri grandi gruppi come Fiat Auto, Suzuki e Microsoft.

Lo spirito che anima l'azienda

Il relatore ha parlato dello spirito che anima l’azienda “dal profondo mare al profondo spazio”: non tutti sanno che la storia di Kawasaki inizia nel 1878 con la produzione navale, a opera di Shozo Kawasaki, sino a diventare l’enorme multinazionale di oggi che ambisce a lavorare su un’infrastruttura per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio di idrogeno. Kawasaki Heavy Industries, infatti, non si occupa solo di motocicli: lavora su più mercati quali l’aerospaziale, la costruzione navale, il materiale rotabile, l’energia di impianti & servizi, l’ambiente e il riciclaggio, l’attrezzatura industriale, le infrastrutture e i leisure & power products. Considerando tutti questi settori ad oggi 4,3 miliardi di persone, ovvero circa il 54% della popolazione mondiale, utilizza Kawasaki. Tutto nacque dunque nel 1878: “Il fondatore, Shozo Kawasaki – racconta Bessolo – era un commerciante di zucchero: lo importava in Giappone attraverso navi di legno, mentre in Occidente c’erano già quelle di ferro/acciaio. Un giorno, a seguito di una forte tempesta, decise di voler elevare la capacità tecnologica della sua nazione”. Così, Shozo Kawasaki aprì un cantiere navale e puntò all’innovazione in qualsiasi settore: negli anni l’azienda iniziò a lavorare nel settore delle infrastrutture, dell’aeronautica e del trasporto ferroviario; circa 60/70 anni fa in quello dei motocicli che costituisce solamente una piccola parte del fatturato dell’azienda. Ma non solo. Contribuì addirittura a realizzare l’Eurotunnel: infatti, il progetto su larga scala che collega l’Inghilterra alla Francia, deve molto alle 'talpe' prodotte da Kawasaki. Infine, Bessolo ha raccontato una curiosità sul colore che contraddistingue l’azienda, ovvero il lime green: “Kawasaki nel ’68 aprì la filiale negli Stati Uniti – dice – Il responsabile marketing si pose il problema della necessità di farsi conoscere sul più grande mercato del mondo”.

Un' idea particolare

Arrivò quindi l’idea: “Voi sapete che i piloti sono tendenzialmente superstiziosi nell’ambito delle gare – ha proseguito Bessolo - Nel 1969, a Daytona, una delle piste più importanti del mondo, si diceva che il verde portasse sfortuna. Quindi la sfida fu quella di impegnarsi per battere anche la sfortuna, ovvero contro un qualcosa di totalmente irrazionale. Per la più grande azienda con le più grandi capacità tecnologiche la sfortuna non poteva esistere. Allora Kawasaki decise di prendere cinque moto, di colorarle di verde, di andare a Daytona e di vincere tutto, dimostrando così di essere più forti della sfortuna. E così fu. Da allora il verde è diventato il simbolo dello spirito di Kawasaki nelle competizioni motoristiche per andare sempre oltre le convenzioni”.

Alla conviviale erano inoltre presenti il Presidente del Rotary Vercelli Luca Migliau e il Presidente del Rotaract Sant’Andrea Umberto Cappa.

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