Protesta

No al DDL Sicurezza: venerdì presidio dei sindacati a Vercelli

Inziativa della Cgil e della Uil

No al DDL Sicurezza: venerdì presidio dei sindacati a Vercelli
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Venerdì 4 ottobre, CGIL Vercelli Valsesia e UIL Biella e Vercelli organizzano un presidio a Vercelli, in corso Libertà (angolo via Vittorio Veneto) alle ore 16.30, contro il DDL ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica’, il quale secondo il sindacato ostacola la libertà e il diritto di manifestare il dissenso, introduce nuovi reati penali e limita le mobilitazioni sindacali, incarcera donne in gravidanza o con figli piccoli, criminalizza i migranti.

"Queste sono solo alcune delle ragioni per le quali CGIL Vercelli Valsesia e UIL Biella e Vercelli scendono in piazza: è infatti a rischio la democrazia del nostro Paese!".

Un DDL che fa discutere

Il testo approvato recentemente alla Camera è composto di 38 articoli.

Secondo le dichiarazioni del Governo i vari inasprimenti e i nuovi reati introdotti servirebbero a tutelare i cittadini onesti da abusi che finora finivano per non essere puniti. Infatti fra le pene più severe la condanna da 2 a 7 anni per chi occupa abusivamente un alloggio, la stessa disposizione del carcere per le donne incinte avrebbe fra le giustificazioni il contrasto al borseggio, per il quale ci sono anche delle aggravanti per i furti commessi in metropolitana o sui treni; aumentate ache le pene da 2 a 6 anni per i truffatori, altra piaga dilagante.

Il reato di blocco stradale

Fra le disposizioni che ledono in qualche modo il diritto di dissenso, l'inasprimento delle pene per i danneggiamenti durante le manifestazioni, mentre chi attua blocchi stradali con il proprio corpo (se effettuati con mezzi sono già punibili ora) può incorrere in un mese di carcere e una multa di 300 euro, ma se il blocco è realizzato da più persone, si potrà arriva ad una pena da sei mesi a due anni. Questa è una delle norme più contestate perché sarebbero a rischio anche i "picchetti" durante gli scioperi, impedire a un camion di entrare in una fabbrica è di fatto un blocco. Una forma di dissenso che finora prevedeva al massimo una sanzione amministratuva.

No alla cannabis light

Il DDL sicurezza inasprisce le pene anche per l'accattonaggio, e vieta la “cannabis light”, quella con una bassa percentuale di tetraidrocannabinolo (THC), altra parte del decreto che sta incontrando notevoli resistenze e che distruggerebbe l'economia che in questi anni si è creata intorno a questi tipo di prodotti.

Il carcere

Ci sono anche tutta una serie di inasprimenti per le "rivolte" in carcere che sono criticate in quanto dal testo proposto parrebbe che anche solo esprimere verbalmente una protesta potrebbe essere punito duramente come se fosse un'azione violenta.

La vera contraddizione di questo tipo di provvedimenti è che viene proposto "più carcere per tutti", ma gli istituti di pena sono sempre quelli e poi si finisce che, per ridurre la popolazione carceraria, si depenalizzano altri reati...

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