Alice Castello: al via il progetto di una cava di ghiaia.
Durante il Consiglio Comunale di venerdì sera è stato espresso parere favorevole ad una proposta di variante urbanistica, che qualora fosse autorizzata nelle prossime settimane, da parte della Provincia di Vercelli, la realizzazione di una cava di ghiaia in regione Vallechiesa, diventerebbe effettiva.
Per sgombrare il campo da interpretazioni, qui di seguito quanto dichiarato dal Sindaco durante la presentazione della delibera:
"il percorso intrapreso negli ultimi 10 anni dall’Amministrazione di questo Comune, mirato alla tutela di ambiente e territorio, non solo su Alice Castello, ma sull’intera area di Valledora, ritengo che sia sotto gli occhi di tutte le persone che vi risiedono.
Nel pieno rispetto delle istituzioni preposte ai rilasci autorizzativi (Regione piuttosto che Provincia), non sono mai venute meno azioni autonome di verifica degli elaborati presentati per i vari progetti, anche attraverso supporti tecnico-legali e proficui confronti con l’associazionismo a tutela dell’ambiente.
Di particolare rilievo il fatto che il dibattito sorto a seguito della richiesta di realizzazione di un paio di discariche durante il mandato 2014-2019 ha portato, non solo alla bocciatura da parte della Provincia dei progetti ma alla stesura da parte della Regione della D.G.R. 2 febbraio 2018, n. 12-6441, pietra tombale di nuove discariche in Valledora.
Certamente l’impatto di una coltivazione di cava rappresenta un effetto minore ma nonostante questo, fin dalla stesura della Legge Regionale n.23 del 17/11/2016, si è posta attenzione al nuovo strumento legislativo che andava a regolamentare le attività estrattive.
Negli ultimi anni del resto sono state presentate corpose osservazioni riguardanti quello che dovrebbe diventare lo strumento attuativo della L.R. 23/2016 : il Piano Regionale Attività Estrattive, che al momento risulta essere in adozione; con questo spirito quindi si è affrontata la variante ora in questione.
E’ scontato che il titolo autorizzativo verrà eventualmente rilasciato dalla Provincia di Vercelli e a noi ora viene chiesto un parere, ma è da sottolineare che fin dalle fasi istruttorie avvenute nello scorso anno, nulla è emerso ostare alla richiesta per l’insussistenza di elementi critici, l’impianto del P.R.A.E. adottato supporta peraltro questa tesi.
Va altresì sottolineato che il filo conduttore principale delle osservazioni presentate in Regione dall’amministrazione durante lo scorso mandato è l’interferenza della rete ecologica con il polo estrattivo tracciato sul nostro territorio, elemento ostativo non presente in questo caso.
Alla luce di queste considerazioni non vi sono elementi a sostegno di un diniego, che a questo punto sarebbe una tesi non supportata da punti concreti e di conseguenza opinabile e facilmente impugnabile; questa posizione è condivisa dagli organi tecnici di Comune e Provincia.
E’ fuori dubbio che in sede di Conferenza dei Servizi il Comune continuerà a portare all’attenzione criteri di precauzione, ad esempio è già stato recepito il concetto di una destinazione finale a rete ecologica così da porre un vincolo insormontabile per futuri altri utilizzi.
Il fatto poi che la proprietà del sito sia e rimanga di un imprenditore alicese del settore, persona indiscutibilmente corretta, non può che essere indice di una fattiva collaborazione che si potrà sviluppare in termini di controllo e verifica dell’iter di escavazione, naturalmente regolamentato, a fronte di un via libera ai lavori, dalle indicazioni formali della Provincia.
Ora occorre essere pragmatici, l’attuale ambito normativo, ovviamente sovraordinato al nostro Ente, ed in misura più marcata il quadro verosimile del P.R.A.E., non consentono posizioni ideologiche."