A Torino la musica si fa nei centri di cura: dal 6 al 20 settembre c'è MITO
Brevi concerti nelle RSA, nei reparti ospedalieri e in carcere, nei centri per disabili e per pazienti psichiatrici.
Dal 6 al 20 settembre a Torino torna MITO, la rassegna di grande musica con molti eventi collaterali, tra cui MITO per la Città, su progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino.
MITO per la città
MITO per la Città è suddiviso tra concerti, momenti musicali itineranti aperti al pubblico in numerose sedi: giunto alla sedicesima edizione, si affianca alla programmazione principale di MITO SettembreMusica dando opportunità di ulteriore partecipazione alla rassegna. Questo spin-off punta quindi ad essere un servizio musicale al benessere, con 24 concerti gratuiti o a prezzi accessibili in piccoli teatri, chiese e luoghi della cultura sparsi tra le diverse Circoscrizioni e alcuni centri della Città Metropolitana di Torino (mitoperlacitta.it).
Dichiarano il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore alla Cultura Rosanna Purchia: «MITO per la Città ha il grandissimo merito di portare avanti una proposta trasversale, sia a livello di spazi che di età, permettendo alla musica di entrare in contatto con tutte e tutti e contribuendo a rendere la nostra città e il nostro territorio sempre più culla ideale per quella cultura diffusa che acquista ancora più valore se condivisa».
MITO per la Città offre brevi concerti di 20/30 minuti, proposti nei luoghi dell'assistenza inconsueti alle convenzioni della musica. Offerta simbolicamente rappresentata nella propria idea di servizio al benessere, fin dal giorno di esordio della rassegna, che inaugura, in parallelo al primo grande concerto in piazza San Carlo, un cartellone organizzato tra un reparto di ematologia oncologica delle Molinette e un nuovo centro di salute mentale dell'ASL, tra una festa di quartiere e l'interno della Casa Circondariale delle Vallette. Circa la metà delle 97 tappe musicali itineranti proposte nei 15 giorni della rassegna incontrano i bambini e i piccoli utenti dei centri specializzati per la loro salute, altre sono dedicate alle case di accoglienza per adulti o famiglie, ai centri di assistenza alla disabilità, alla psichiatria e alle patologie invalidanti, ospedali, ambulatori, rsa.
Afferma il direttore artistico Giorgio Battistelli: «Ciò che mi ha colpito di Torino è proprio la stratificazione degli spazi. Ogni luogo è bellissimo e ricco di storia, allora bisogna far risuonare questa storia attraverso la musica. E dobbiamo fare musica ovunque, le strade devono risuonare, attraverso le note si ristabilisce una connessione armonica».