Legambiente vercellese alla manifestazione di Alessandria sul deposito nucleare
Iniziativa fissata per il 6 aprile
Legambiente dell’Ovadese-Alessandrino e Legambiente del Vercellese saranno presenti alla manifestazione sul Deposito Nucleare prevista ad Alessandria il 6 aprile per sottoporre a cittadini ed amministratori una proposta.
Deposito nucleare
"Verso il Deposito Unico Nazionale, al fianco di cittadini e amministratori coinvolti nella proposta di CNAI oppure da autocandidature militari per rimarcare le specifiche criticità dei vari siti in ogni regione d’Italia e contribuire così a far emergere al più presto il luogo più sicuro possibile per tutti. Ma nessuno parli più di nuove centrali nucleariIl luogo ideale dove ospitare il “nucleare”- spiega Gian Piero Godio- si tratti del deposito o di nuove centrali, non esiste, e tantomeno può esistere in un territorio fragile e densamente popolato come l’Italia.
Da sempre ripetiamo che l’unica energia nucleare pulita che ci piace è quella che arriva dal Sole.Questo, però, non significa che non si debba risolvere il problema dell’eredità lasciataci purtroppo dal nucleare pregresso, scelta che gli italiani hanno corretto ed annullato con ben due referendum. È Èroprio l’esperienza vissuta nei decenni passati, e cioè quella di essere costretti a sopportare i rischi indebiti dovuti alla collocazione per nulla appropriata dei vari siti nucleari in tutta Italia, che porta a pretendere che il sito per il futuro Deposito Unico Nazionale venga scelto con oculatezza, oggettività e trasparenza, nel pieno rispetto dei criteri di esclusione e di approfondimento, geografici e fisici prefissati dal D.Lgs. 31 del 15 febbraio 2010 e dalle Guide Tecniche 29, 30 e 32 di Ispra-ISIN, validati a livello internazionale.Pensar alle generazioni future porta a pretendere che gli attuali siti nucleari a rischio vengano liberati con urgenza, e che per fare questo si individui al più presto un unico sito per la conservazione in maggiore sicurezza dei rifiuti radioattivi a bassa, bassissima e media attività, fino al loro smaltimento definitivo.
È l’unico modo per garantire l’adeguato trattamento e smaltimento dell’eredità del passato e per conferire al meglio i rifiuti che ancora vengono prodotti dal comparto medico-sanitario e da quello industriale, chiudendo così definitivamente la triste storia del nucleare italiano.
Per tutto questo saremo con i cittadini, i comitati e gli amministratori del territorio, a sottolineare ciò che abbiamo già scritto tre anni fa nelle nostre osservazioni alla CNAPI a livello nazionale, e cioè che, riassumendo:in AL-3, AL-8, AL-14, secondo la Carta della soggiacenza della falda superficiale e della piezometria (PTA Regione Piemonte, 2007) la minima soggiacenza delle falde varia tra 0 e 10 m. Considerando che le fondazioni previste per il Deposito Nucleare arrivano ad una profondità di 10.85 m, si potrebbero verificare fenomeni di interferenza tra falda e fondazioni. Altri fattori che andrebbero presi in considerazione sono la vulnerabilità e la escursione della falda. In AL-1, AL-3, AL-8, AL-13 si nota la presenza di aree di ricarica di acquiferi profondi come definita dall’art. 24 c. 4 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte. È stata rilevata nei siti AL-1, AL-8 e AL-14 la presenza di due faglie (un asse di sinclinale sepolta e la faglia di Quargnento), come riportato dalla Carta Geologica d'Italia 1: 100.000 dell'I.G.M. Foglio 70 e da uno studio dell’Università di INSUBRIA.
Solo l’analisi approfondita di questi aspetti ed il confronto franco e trasparente con le criticità degli altri siti individuati come idonei in tutta Italia possono portare ad una scelta rapida, consapevole e ottimale".
Pur essendo sempre stati contrari alla realizzazione delle centrali nucleari, se questa scelta sarà trasparente e deriverà da un percorso partecipato, rigoroso e attento, in qualsiasi parte d’Italia cada saremo i primi a sostenerla ed a spiegarne la necessità e l’urgenza ai cittadini.