"La Politica Agricola Comune nelle ragioni degli agricoltori"
Tavola rotonda di Confagricoltura Piemonte
Confagricoltura Piemonte al Campus Einaudi per evidenziare le finalità della PAC, dai padri fondatori a oggi.
Si è svolta venerdì 16 febbraio al Campus Luigi Einaudi di Torino, la tavola rotonda: "La Politica Agricola Comune nelle ragioni degli agricoltori" moderata dal Prof. Roberto Cavallo Perin, preside del Master in Diritto dei Mercati Agroalimentari, che ha visto l’intervento del direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana.
Sicurezza alimentare
“I padri fondatori dell’Europa, sessant’anni fa, stabilirono nell’Art. 39. che la Politica Agricola Comune dovesse garantire la sicurezza alimentare, la salubrità delle produzioni, il giusto reddito agli agricoltori e un prezzo adeguato per i consumatori. Una politica agricola lungimirante.
Tutto questo oggi viene disatteso , ha sottolineato Lella Bassignana , a fronte di una politica sempre più burocraticizzata e sempre meno programmatica.
La politica agricola voluta da questa commissione europea non risponde a questi quattro principi : il tema più generale, infatti, è quello delle tante regole europee che stanno fortemente penalizzando gli imprenditori agricoli, incentivandoli, a fronte di un aumento della popolazione mondiale– grande paradosso - a produrre sempre meno. La deroga concessa per lasciare il 4% della superficie di ogni azienda ad incolto o improduttivo deve essere eliminata.
Anche l’uso dei fitofarmaci e delle decisioni europee in materia, vede una politica che si basa più su un’impostazione ideologica che su dati scientifici. Gli agricoltori italiani fanno un utilizzo molto ponderato di queste sostanze che sono fondamentali per la cura e la salute delle piante, oggi più che mai, considerato il diffondersi di fitopatie a causa o dell’estrema umidità, o al contrario della prolungata siccità. L’Europa chiede di diminuire del 65% i prodotti fitosanitari, senza peraltro fornire delle molecole sostitutive e soprattutto senza valorizzare ciò che i singoli stati come l’Italia ha fatto in termini di riduzione dell’uso di agrofarmaci.
L’agricoltura necessita di investimenti indirizzati strategicamente per affrontare le sfide che il settore si trova a fronteggiare: sosteniamo che un’agricoltura basata sull’uso delle nuove tecnologie come Tecniche di Evoluzione Assistita ( TEA) che vedono sperimentazioni già avviate con l’approvazione della proposta di regolamento da parte del parlamento europeo ma che non possono ancora essere sperimentate in campo possa portare a un impiego più sostenibile delle risorse naturali; con l’innovazione tecnologica puntiamo a realizzare un vero e proprio modello di economia circolare”.
Il direttore di Confagricoltura Piemonte ha poi concluso sottolineando come in Europa sia mancata finora una visione strategica e di lungo periodo, in termini di ricambio generazionale: “I giovani che scelgono l’agricoltura sono mossi dalla passione e dalla tradizione ma non dev’essere tutto: devono avere la possibilità di scrivere nuove pagine di un settore che richiede persone formate e informate: destiniamo quindi le giuste risorse alla loro crescita professionale”
Per ultimo il bilancio agricolo della Ue va adeguato alla crescita reale dell’inflazione che stando alle ultime previsioni della BCE solo nel 2025 il tasso di inflazione tornerà al 2%: senza un adeguamento del bilancio agricolo all’inflazione reale i trasferimenti e gli incentivi agli investimenti sono destinati a ridursi di oltre il 20% in termini rea