Festival di Sanremo: sette motivi per apprezzare la prima serata
Ottavio Pisani analizza la serata d'esordio al teatro Ariston e dintorni
Uno spettacolo leggero e di intrattenimento che impegna il telespettatore dall’inizio del prime time (20,30) fino a notte fonda (le 3,00 del mattino), battendo ogni record d’ascolto, di share e di gradimento, è certamente un fenomeno da analizzare.
E allora, nel piccolo del mio personalissimo diario quotidiano, provo a valutare almeno sette motivi per cui ieri sera e’ valsa la pena guardare la prima serata della 74esima edizione del Festival.
Dal vivo ed in tv….
Il palco in piazza Colombo.. Ieri esibizione di Lazza, questa sera Rosa Chemical
Dargen D'Amico
Diodato nel truck di RTL
Angelina Mango in conferenza stampa.
1) PERCHÉ SANREMO E’ SANREMO
Esiste uno snobismo di fondo che perseguita da sempre il Festival della Canzone Italiana.
Provate a testarlo con amici o colleghi.
La maggior parte vi risponderà che non lo guarda, che fa schifo, che appena sente le prime note della sigla cambia canale.
Poi le indagini d’ascolto recitano che un italiano su quattro lo segue restando incollato alla tv.
In fondo Sanremo è Sanremo perché rappresenta da 74 anni la nostra tradizione musicale più leggera, fa parte insomma delle nostre radici culturali, oltretutto rigenerandosi nel tempo con aperture rivolte alle nuove tendenze o agli artisti in maggior voga tra generazione zeta e millennial.
Per cui si può stare tranquillamente alla tv o…continuare a recitare tormentoni radical chic!
2) QUOTE ROSA
Le esibizioni al femminile sono state la nota più lieta dell’ interminabile prima serata.
Una spanna sopra tutte Fiorella Mannoia, Loredana Berte’ ed Angelina Mango, queste ultime due rispettivamente prima e seconda nella classifica parziale, dopo le votazioni della sala stampa.
Occhio anche ad Annalisa (vedi voce tormentoni), Emma ed Alessandra Amoroso.
Personalmente mi sono piaciute anche Clara, prima a cantare sul palco dell’Ariston, Rose Villain e Big Mama.
Dal 2014 (vittoria di Arisa con Controvento) una donna non trionfa a Sanremo.
Scommettiamo che questo sarà l’anno buono?
3) TORMENTONI
Un primo ascolto dei brani in gara può già individuare i pezzi che musicalmente vivranno fino all’estate ed anche oltre.
Si vince facile con i The Kolors e la loro coreografia, arma vincente per ogni riempipista che si rispetti (vedi Colapesce e Dimartino o Paola e Chiara delle ultime edizioni).
Ma sia Angelina Mango che Annalisa si pongono immediatamente lì, subito in scia.
Una ulteriore nota dedicata all’artista savonese. Musicalmente non manca più un pezzo, con un sound commerciale che funziona parecchio in radio. Ma da rivedere il look, che la rende sempre più simile ad una tigre del ribaltabile piuttosto che ad un’artista oramai affermata.
4) RICCHI E POVERI
Seguo dal vivo il Festival dal 1985.
Quell’anno vinsero loro con “Se mi innamoro”.
Dopo quarant’anni sono ancora lì, ad agitarsi su quel palco.
La tinta ai capelli impietosa.
Un Nino D’Angelo un po’ più scuro e posato lui, la solita frenetica morettina dei Ricchi e Poveri lei.
Ma hanno dopotutto 78 e 77 anni.
Per dirla alla Cassano, chapeau.
E massimo rispetto.
5) MARCO MENGONI
Dapprima emozionato nell’inedito ruolo di co-conduttore e poi totalmente a suo agio: simpatico, bravissimo ed irriverente quanto basta.
E quando inizia a cantare… come sempre inarrivabile.
Conclude una performance da dieci e lode con uno scambio di tennis all’Aristonello.
Sono le due e trenta del mattino. Applausi!
6) DARGEN D’AMICO
Il brano diventerà un tormentone, anche se non ai livelli di “Come si balla”. Ma il look eccessivo, a base di orsetti al collo ed ai piedi, strizzando un occhio a Moschino e l’altro ai bambini vittime delle guerre e della barbarie dei grandi, l’ho personalmente apprezzato.
Dell’Edicola Dargen e della sua fanzine quotidiana parleremo domani.
Cinicamente geniale. A tutto tondo.
7) ARISTONELLO
Si sopravvive fino al termine della serata solo per aspettare Viva Sanremo / Viva Rai Due!
E lo show di Fiorello e soci non delude mai.
Corso Matteotti sold out alle due del mattino, come se fossero le quattro del pomeriggio.
E poi il duetto con Il Volo e la partita a tennis con Marco Mengoni. E la Marcuzzi che arriva solo in chiusura perché bloccata dal traffico.
Ed è notte fonda. Perché anche in questo, Sanremo è Sanremo !