«Andremo a Bruxelles a chiedere i dazi. No alla PAC per i profughi»

La Lega Nord di Vercelli inaugura un percorso per la tutela del territorio.

«Andremo a Bruxelles a chiedere i dazi. No alla PAC per i profughi»
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La Lega Nord di Vercelli inaugura un percorso per la tutela del territorio.

«Agricoltura, lavoro, territorio e salute»: questo il tema dell’incontro organizzato per venerdì 17 dalla Lega Nord di Vercelli. I leghisti vercellesi non usano mezzi termini: «Gli italiani si trovano davanti e nelle mani di un mostro totalitario chiamato Europa. È molto triste vedere che in Italia gli eredi del comunismo siano coloro che percorrono l' idea di sbarazzarsi del ruolo dello Stato come regolatore di economia, vietando esplicitamente ogni " aiuto di Stato" ossia di ogni politica di rilancio economico che condizioni il libero scambio, senza limiti di controllo sulla qualità, quantità e prezzo». A destare preoccupazione sono soprattutto le importazioni di riso dal sudest asiatico senza dazi: «È necessario chiedere il ripristino dei dazi – auspicano - poiché il dazio è l' unico modo che abbiamo per salvaguardare il nostro riso di qualità anche con l' obbligo di etichettatura che indichi con chiarezza il luogo di produzione e che permetta al consumatore una scelta consapevole». I leghisti temono anche per il futuro della Pac: «Sono sempre più ricorrenti le voci riguardanti la futura destinazione della PAC che forse sarà utilizzata per il ripopolamento delle nostre campagne con l' utilizzo dei profughi – riferiscono - ciò sarebbe inaccettabile perché le aziende del nostro territorio sono sempre state quelle a conduzione famigliare, tramandate da una generazione all'altra. Con un tale progetto si snaturerebbe la comunità rurale vercellese e la nostra cultura risicola. La nuova destinazione della PAC impedirebbe ai nostri agricoltori di utilizzare questi fondi per modernizzare le loro aziende per diventare più competitive con l' utilizzo di nuove tecnologie agrarie e nuovi macchinari».

La Lega Nord Vercelli vede in questo incontro solo il primo passo di un percorso più ampio per tutelare l'economia locale. «Il prossimo potrebbe essere quello di recarci tutti insieme a protestare Bruxelles – preannunciano - l' antica saggezza popolare ci ha insegnato che l'unione fa la forza».

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