CHOC IN CARCERE: detenuto incendia la cella
Tragedia sfiorata a Vercelli. Cinque agenti in ospedale
Tragedia sfiorata a Vercelli. Cinque agenti in ospedale
Incredibile episodio di violenza nella Casa Circondariale di Vercelli. A darne notizia è il Sappe, sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria. Un detenuto nordafricano che voleva protestare ha dato fuoco alla sua cella bruciando tutto quello che vi era al suo interno. “Il fatto è avvenuto nel Reparto detentivo Transito e sono stati attimi di autentica tensione. Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di salvare la vita al detenuto e di evitare più gravi e tragiche conseguenze. Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che con professionalità e abnegazione ha evitato che la situazione diventasse ancora più drammatica. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Vercelli a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza. Per cinque Agenti è stato necessario inviarli al Pronto Soccorso dell’Ospedale locale ” - spiega Vicente Santilli, segretario regionale del sindacato.
Solidarietà e parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Vercelli arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Nonostante gli evidenti pericoli, i bravi poliziotti hanno salvato la vita all’incosciente detenuto. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto. E’ solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno, ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti …”.
“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati gli eventi critici in carcere”, concludono i sindacalisti del SAPPE. “Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nell’anno 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. E questo deve fare capire in quali condizioni sono costretti a lavorare i poliziotti penitenziari in Piemonte ed a Vercelli in particolare, spesso vittime loro stessi della follia delinquenziale di certi detenuti”.