La Questura pubblica la nuova lista dei giochi proibiti
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Il Questore di Vercelli ha emanato il 16 febbraio scorso la nuova tabella dei giochi proibiti.
Il provvedimento, previsto dall’articolo 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, è predisposto per individuare i giochi d’azzardo che non possono essere praticati nei locali aperti al pubblico e la cui pratica è proibita in tutta la Provincia.
La tabella deve essere esposta in tutti gli esercizi, compresi i circoli privati, nei quali sia stato autorizzato il gioco o l’installazione di apparecchi elettronici o automatici destinati allo stesso.
Tale strumento persegue una finalità di sicurezza pubblica e di prevenzione perché il divieto mira a impedire l’esercizio di giochi, con le carte o altro, che per la natura aleatoria e non legata all’abilità ma appunto solo “all’azzardo” costituiscono lo stimolo per l’insorgere di attività illecite dovute alla rilevante movimentazione di danaro che finisce per arricchire i promotori dell’attività a danno dei giocatori.
In tale ottica diventa altrettanto importante lo scopo di contrastare il fenomeno della ludopatia, reso particolarmente insidioso dalla pratica del gioco d’azzardo.
Nella Regione Piemonte, per fini legati proprio all’aspetto patologico del gioco, anche per il moltiplicarsi dei luoghi ove sono installate apparecchiature elettroniche, è stata di recente varata una normativa idonea a limitarne l’esercizio, attraverso la fissazione degli orari che ora è demandata ai Comuni, e ciò in particolare a tutela delle categorie più deboli.
Con la pubblicazione della legge regionale n° 9 del 2 maggio 2016, varata per contrastare la ludopatia, è stato affidato ai Comuni il compito di regolare gli orari di esercizio e di apertura delle sale giochi e dunque si è reso necessario armonizzare le disposizioni di pubblica sicurezza previste dalle norme statali con quelle previste dalla legislazione territoriale per contrastare gli aspetti patologici e di dipendenza dal gioco allo scopo di rafforzare gli strumenti normativi a presidio della salute oltre che della sicurezza dei cittadini.