Esibizione di ginnastica ritmica

Arte e Movimento al Museo Borgogna

Resoconto di un apprezzato evento svoltosi domenica 23 aprile.

Arte e Movimento al Museo Borgogna
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Domenica scorsa, 23 aprile 2023, il Museo Borgogna ha ospitato il Gruppo Ritmica di Torino, che ha presentato una ricerca sulla presenza della palla nelle opere d’arte, con coreografia e coordinamento tecnico-musicale, da un progetto di Maria Rosa Rosato, in collaborazione con Serena Sensi, entrambe insegnanti di Ginnastica Ritmica, presso l’I.S.E.F. di Torino, in passato.

Cinzia Lacchia, curatrice museale, ha presentato la giornata e si è complimentata con le ginnaste del gruppo poiché sono riuscite a collegare i propri movimenti con le opere d’arte prescelte. La giornata era collegata al Progetto Dedalo dell'Asl di Vercelli.

Un tema ricorrente nell'arte

Nella trattazione del tema è stato ricordato che la palla, già dall’antichità, veniva usata per la salute del corpo e dell’anima, utile alla respirazione e alla vista, e di poca spesa.

Testimonianze della palla sono presenti negli Atzechi, in Grecia, nei vasi antichi romani, nei mosaici di Piazza Armerina , nella pittura del 1400 e 1500, 1800 e successivamente, fino ai giorni nostri. Il gruppo, composto dalle insegnanti Marina Azzariti, di Como, Maria Grazia Migliorati di Brescia, Simonetta Moro di Milano, Emilia Petrilli di Chivasso, Marina Pomatto di Rivarolo Canavese, Federica Zacconi di Vercelli, ha studiato nove opere artistiche, che sono presentate al pubblico adattandole alle competenze e ai limiti d’età.

Movimento e grandi capolavori

L’esibizione collettiva si è distinta per l’impegno profuso e i risultati tecnici ottenuti, nonché in un esemplare passaggio intergenerazionale, quando la giovane ginnasta Giorgia Scribano, precisa nell’esecuzione, si inserisce nell’opera “Acrobata e giovane equilibrista”, di Picasso. La manifestazione termina tra gli applausi del pubblico, l’entusiasmo del gruppo ed un encomiabile pensiero di Gianna Frisari: ”Il movimento è un dono da mantenere nel tempo, quando si è consumata la gioventù”.

Claudia Arposio

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