Rocambolesco inseguimento dei Carabinieri, nell'auto bloccata una micidiale mazza
Sulla vettura tre pluripregiudicati, il conducente e proprietario del messo denunciato
Scappano al posto di blocco dei Carabinieri, poi viene raggiunto dopo un lungo inseguimento, mettendo a rischio la sicurezza stradale e infine vengono fermati in auto e per il conducente sono guai, anche perché nel bagagliaio aveva una pericolosa mazza.
E' successo lunedì 27 marzo
I fatti sono accaduti verso le 15.30 di lunedì 27 marzo 2023, i Carabinieri della Stazione di Buronzo stavano operando ad un posto di controllo stradale in Rovasenda (Vc), nel corso del quale avevano intimato al conducente di una Fiat Punto di fermarsi per procedere ad
una normale verifica.
Quest’ultimo, invece di ottemperare all’alt, accelerava improvvisamente tentando di dileguarsi. Ne è seguito l'inseguimento di una decina di chilometri, mentre all'inseguimento si sono poste anche altre pattuglie dell’Arma.
Il veicolo è stato poi fermato nell’abitato di Roasio da un equipaggio della Stazione Carabinieri di Gattinara (Vc).
A bordo tre pluri-pregiudicati
Durante le fasi dell’azione sono stati non pochi i momenti in cui i fuggiaschi mettevano in pericolo gli altri utenti della strada, ed in particolare i pedoni ed i ciclisti, per la scelleratezza della condotta di guida, sprezzante di ogni forma di rispetto verso chiunque.
Il conducente della Fiat Punto, un42enne, è stato poi identificato come pluripregiudicato senza fissa dimora, ben noto ai militari operanti, in compagnia di altri due pregiudicati di 42 e 40 anni, entrambi residenti a Biella.
Una micidiale mazza ferrata
La perquisizione al veicolo, subito attuata, ha permesso di rinvenire una mazza ferrata costruita artigianalmente, con un solido bastone in legno, ricavato dal manico di un piccone, attorno al quale era stato avvolto del filo spinato: un’arma impropria micidiale, se usata per
colpire qualcuno con violenza.
Denunce e sequestro del veicolo
A carico del conducente, nonché proprietario, del veicolo sono così scattare le denunce in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria in quanto gravemente indiziato dei reati di “Resistenza a Pubblico Ufficiale” e “Porto di strumenti atti ad offendere”, oltre ad una corposa serie di contravvenzioni al Codice della Strada ed al sequestro amministrativo del veicolo, per l’eventuale successiva confisca.