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"Superstrada Novara-Vercelli: un progetto dai costi e dai tempi incerti"

Le perplessità di Associazione Italia Nostra

"Superstrada Novara-Vercelli: un progetto dai costi e dai tempi incerti"
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Riceviamo e pubblichiamo

Dopo la presentazione alla presenza dei presidenti della Regione Piemonte e delle province di Novara e Vercelli del nuovo progetto per la realizzazione della strada extraurbana di collegamento tra Novara e Vercelli il Consiglio Regionale Piemonte e le Sezioni di Novara e Vercelli dell'Associazione Italia Nostra intendono esprimere il loro pensiero in proposito.

Il progetto

Il progetto prevede la costruzione di una superstrada veloce a quattro corsie che collega i due capoluoghi, con un percorso di circa 11 km tra il casello della A26 Vercelli est e il completamento della tangenziale novarese, non ancora progettato nè finanziato. Perciò si dovrebbero realizzare 4 svincoli, 2 viadotti, 4 ponti, 4 cavalcavia, 5 gallerie e 53 opere di canalizzazione idraulica. L'iniziativa della provincia di Vercelli unitamente a quella di Novara si limiterà al primo lotto, dal casello autostradale di Vercelli EST alla località di Ponzana per una lunghezza di 8 km. Ora sono in corso da parte delle ditte appaltatrici di Sina-MP 2 le indagine geologiche ed i carotaggi del tracciato a nord della ferrovia Torino – Milano. I costi dell'opera navigano ancora nelle incertezze finanziarie. La nuova superstrada è stata divisa in due lotti per un costo totale di di 200 milioni di euro. Lo studio di fattibilità tecnico-economica è costato 700 mila euro, 400 mila finanziati dalla Regione, gli altri 300 mila dalla provincia di Vercelli. Allo stato attuale non è ancora chiaro quali saranno le fonti di finanziamento dell'opera e del completamento della tangenziale di Novara, alla quale dovrebbe raccordarsi. Anche i tempi sono molto incerti, approvazione del progetto entro il 2024, inizio lavori entro il 2025, conclusione degli stessi entro il 2029, sempre che ci siano aggiornamenti sul tratto terminale della tangenziale (in carico all'ANAS, per la quale non esistono previsioni neppure di tracciato). Le organizzazioni agrarie considerano come priorità quella di salvaguardare l’agricoltura e non esporre le aziende ad eccessivi sacrifici che potrebbero metterle ancora più in difficoltà in un periodo già di per sé molto complesso. Italia Nostra osserva come la costruzione di questa superstrada avrebbe un impatto ambientale/paesaggistico ed economico enorme in quanto attraversa come una lama un territorio caratterizzato dalla storica coltivazione del riso, determinandone lo stravolgimento nei suoi valori di rilevanza storica e naturalistica, compromettendo in maniera irreversibile un comparto agricolo di rilevanza nazionale, sottraendo prezioso terreno da coltivo ad un territorio già penalizzato dagli insediamenti logistici: cemento e asfalto in cambio della fertilità agricola e aprirebbe, con molta probabilità, la via a successive urbanizzazioni delle aree contermini, finalizzandole a nuovi insediamenti logistici che minerebbero ulteriormente i territori agricoli e modificherebbero, in maniera irreversibile il paesaggio agrario della risaia. Italia nostra dice no a questo insostenibile consumo di suolo, che contraddice anche quanto espresso dalla legislazione vigente, e alle irrisolte necessità prodotte dalla fragilità del territorio irriguo. Unitamente alla maggioranza delle associazioni ambientaliste ritiene il progetto inutile e dannoso per l’ambiente e per l'economia locale basata su una agricoltura di alta qualità che sarebbe distrutta dagli interventi infrastrutturali e dalla proliferazione del consumo del suolo ad opera degli insediamenti logistici correlati.
Si chiede alle Autorità competenti un doveroso responsabile ripensamento sul progetto proposto e di impegnare invece i fondi previsti per fare fronte ai disastri ambientali già in corso.

Presidente Consiglio Regionale Italia Nostra Piemonte
Adriana Elena My

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