Finassi, Agronomi: "Il Governo promette, sì, ma non pensa all’oggi"

Nella foto l'agronomo vercellese Antonio Finassi.

Decisamente incisivo l’intervento dell’Associazione Agronomi di Vercelli al convegno con i rappresentanti del Governo in Fiera. Il presidente dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali Antonio Finassi ha espresso perplessità sulle promesse fatte sulla questione siccità:

"Non ascoltate le proposte operative"

«Pochi soldi distribuiti in un arco di tempo poliennale per creare invasi e modificare una rete irrigua secolare. A corollario di queste promesse, è stato auspicato un forte richiamo alla collaborazione di tutte le categorie agricole del Piemonte per gestire al meglio l’acqua mentre la risposta del ministro dell’Ambiente è di nominare un commissario politico privo di esperienza gestionale specifica. Non sono state ascoltate le proposte operative su cosa fare oggi, in vista di una stagione preoccupante per la siccità incombente».

I consigli ai risicoltori

L’Associazione, constatato lo scarso impegno del governo sul brevissimo periodo, chiede alle aziende agricole azioni immediate per far fronte alla crisi idrica senza, però, interferire sulla gestione aziendale. «Si tratta di operare sulla base del buon senso - spiega Finassi - utilizzando l’esperienza di chi ci ha preceduto nel secolo scorso: i due principi basilari sono il trattenimento dell’acqua quando piove e l’astensione dal piantare riso nei terrei sabbiosi con semina in asciutto e senza pesta in acqua. I nostri padri hanno istituito le valbe (terreni in cui la risicoltura era turnata) e introdotto la pesta dei terreni sabbiosi per limitare il consumo idrico. Inoltre, innalzando le ripe e le arginature delle camere, si può trattenere molta più acqua piovana (5 centimetri equivalgono a 100 milioni di metri cubi in più). Aprire dei solchi nei terreni sabbiosi aiuta a distribuire meglio l’acqua e a gestirla meglio».

Gianmaria Laurent Jacazio