Sardine a Vercelli: in centinaia per un'altra Italia

Musica, cartelli colorati e sagome di sardine in via Veneto, tante donne, giovani, famiglie.

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Sardine a Vercelli: in centinaia per un'altra Italia. Musica, cartelli colorati e sagome di sardine in via Veneto.

Sardine a Vercelli: in centinaia per un'altra Italia

Tante donne, giovani, persone della galassia gay, famiglie con i bambini, musicisti e intellettuali ma anche signore e pure attempati signori che probabilmente si sono ricordati altre piazze, quelle del 1968 vero, del movimento Peace and Love Usa. Centinaia di persone, molti facevano a gara a mostrare le "sardine" più creative e colorate. Inizialmente tanta musica dalle note di "Generale" di De Gregori a un "Inno di Mameli" cantato con commozione "perché siamo italiani veri". Poi brevi ma intensi discorsi, da parte di Viola e degli altri promotori, che hanno creato il gruppo Facebook e poi indetto la manifestazione. Gli iscritti al gruppo sono più di 800 e in via Veneto, nello stesso spazio del palco di Salvini, ce n'erano tra 400 e 500, stimavano alcuni colleghi giornalisti.

"E' ora di far sentire la nostra voce"

Comunque la si pensi in successo. Le Sardine sono anche a Vercelli. Nei discorsi di alcuni tra promotori è emerso un concetto chiaro: "Noi non siamo la piazza che odia, non siamo come quegli altri che non vogliamo nemmeno nominare". "E' ora di far sentire la nostra voce, non ci sentiamo rappresentati da chi ci governa e non abbiamo nemmeno più votato. Ma adesso è il tempo di esserci".

"Siamo un movimento spontaneo, apartitico ma non apolitico" è stato detto. E le "Sardine" hanno le idee limpide: perché vogliono ripartire dalla Costituzione, dall'uguaglianza nella diversità, dalla difesa dei diritti, dal ritorno a persone che facciano politica: "Pensando prima per il bene di tutti e solo dopo per il proprio".

NO all'odio nelle piazze e sui social

Dal NO alle campagne d'odio, all'uso contundente dei social, il passo verso un programma per essere alternativa ai partiti e movimenti di oggi è ancora lungo. Ma si comincia sempre da una presa di coscienza.

Questo è indubbiamente avvenuto come sta avvenendo un po' in tutta Italia. "Siamo persone educate, a cui le famiglie hanno insegnato dei valori, non vogliamo essere violenti nemmeno nelle parole. Non siamo l'Italia di oggi che riempie le piazze dell'odio".

Il resto nel video con le parole di Viola e alcuni momenti che hanno toccato per la loro autenticità. Gli organizzatori sono stati soddisfatti per la risposta avuta.

NELL'EDIZIONE DEL GIORNALE DI LUNEDI' 9 DICEMBRE ALTRE IMMAGINI E UN AMPIO SERVIZIO.

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