Commercio

Allarme coronavirus, Confesercenti chiede alla Regione misure speciali

L'emergenza sanitaria ha avuto gravi ripercussioni sulle attività economiche.

Allarme coronavirus, Confesercenti chiede alla Regione misure speciali
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L'economia è stata messa a dura prova dalle restrizioni necessarie per contenere il contagio. Confesercenti chiede aiuto alla Regione.

Le richieste a Torino

«L’emergenza da coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sulla nostra economia. La frenata dei consumi avrà conseguenze durissime sulle imprese, soprattutto piccole: l’emergenza potrebbe portare alla chiusura di altre imprese del commercio, turismo e servizi, già penalizzate dalla perdurante stagnazione economica. L’impatto sull’occupazione sarebbe pesantissimo». A lanciare l'allarme è Confesercenti di Vercelli, che ha raccolto dati preoccupanti.

I provvedimenti

Le sollecitazioni sono state raccolte dal Presidente della Regione che ha illustrato le strategie unitarie che si intendono adottare per contribuire al rilancio dell’economia piemontese danneggiata dall’emergenza sanitaria e che saranno messe a punto entro la settimana. Fra queste, la moratoria dei mutui stipulati dalle aziende con Finpiemonte e la richiesta al presidente del Consiglio di concedere la cassa integrazione in deroga ai dipendenti
delle piccole aziende danneggiate dalla situazione, di sospendere il pagamento degli oneri contributivi e previdenziali.

Attenzione per le imprese

«Siamo soddisfatti dell’attenzione verso le piccole e medie imprese che la Regione sta dimostrando in queste ore - commenta Luca Impellizzeri, presidente provinciale della Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici – FIEPET Confesercenti - L’impegno profuso per un ritorno alla normalità, o quasi, della vita quotidiana dei cittadini non può che avere risvolti positivi per le attività commerciali, turistiche e dei servizi che hanno bisogno di poter lavorare con serenità e tranquillità. Vorrei ringraziare i vercellesi che hanno continuato a frequentare le vie cittadine, i bar, i ristoranti e i negozi, dimostrando di saper dare il giusto peso alle dilaganti notizie allarmistiche».

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