Vercelli Medievale: quando il passato spinge il futuro
Dal 31 ottobre al 6 gennaio in Arca documenti inestimabili raccontano la nostra storia.
Nelle foto, lo splendido striscione con lo "skyline" di campanili della Vercelli Medievale e un momento della presentazione.
Il coraggio di proporre il ritorno di Arca in un momento in cui sarebbe stato più facile congelare tutto è ciò che risalta di più nel progetto portato avanti insieme da Comune di Vercelli e Arcidiocesi per la mostra «I segreti della Vercelli Medievale», dal 31 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021.
Il fil rouge della mostra, che è un evento per curiosi e non per chi cerca una fruizione solo visiva, è far parlare i documenti, che sono rari e preziosi, dal Vercelli Book ai famosi “biscioni” ed altri manoscritti e materiali d’archivio (una quarantina). A parlare sarà Alessandro Barbero che in alcuni video racconterà i fatti storici legati a certi reperti, ma anche gli apparati illustrativi e tecnologici previsti. Vercelli nel Medioevo era una città molto importante, grande e questo aspetto verrà evidenziato al massimo, svelando “segreti” che il grande pubblico non conosce.
La storia e il futuro
Fra gli interventi ci è parso centrale quello del rappresentante dell'Arcidiocesi monsignor Mario Allolio: “In questo momento siamo tutti concentrati sul presente, le nostre radici culturali e spirituali sono nell'oblio ed è caduta pure la concentrazione sul futuro. Questa mostra si propone di contribuire a un futuro migliore per la città andando a recuperare un passato luminoso”.
Riprendere il filo
Su questa linea è stato anche l'intervento del sindaco Andrea Corsaro: “Arca è un scrigno tecnologico nello scrigno della chiesa di San Marco, il nostro impegno è partito dalle grandi mostre Guggenheim e ora vogliamo riprendere il filo, per la valorizzazione della nostra città. Può sembrare stonato in questo momento, ma invece dobbiamo andare avanti, essendo rigorosi nel rispettare le disposizioni sanitarie, ma andare avanti perseguendo gli obiettivi di rilancio della nostra città”.
Una mostra per curiosi
E' stato anche detto che non sarà un'esposizione di opere che emozionano al primo sguardo, ma per curiosi che vogliano compiere un percorso nella storia della grandezza di Vercelli, una città che nel medioevo era grande ed onorata. Le emozioni saranno pertanto non gli oggetti, ma ciò che questi raccontano. Importantissima la parte multimediale e tecnologica, le emozioni verranno da questa parte “immateriale”, in un crescendo che costituirà la vera esperienza immersiva che si potrà compiere.
La star dell'evento
Con intelligenza e pragmatismo questa mostra è stata costruita non solo su un deposito di tesori, che potrebbe fornire materiale per altre 20 mostre, ma anche su un testimonial d'eccezione il professor Alessandro Barbero, che è oggi il maggiore divulgatore della storia, docente del nostro ateneo e Medievista appassionato, con una sterminata cultura e la capacità non comune di renderla fruibile con simpatia e coinvolgimento. Sarà lui la guida ideale al percorso, con sette video in cui racconterà le storia di alcuni dei reperti più importanti.
Il percorso
Saranno oltre 40 documenti d'archivio, per la maggior parte di proprietà della Chiesa Eusebiana, che li ha messi a disposizione. Ci sarà il “Vercelli Book”, ma non solo, manoscritti rarissimi come una pergamena del Concilio di Vercelli del 1050, una copia della “Pace di Costanza” e molto altro. Documenti che in alcuni casi, come i codici miniati, hanno una valenza anche artistica, ma nella maggior parte dei casi sono appunto, documenti. Pagine scritte che in sé non dicono nulla ai non addetti ai lavori. Vanno spiegate, qui si esalta il ruolo di Barbero, ma anche di altri apporti e delle schede che accompagnano i lavori, redatte in estrema sintesi, per ridurre al minimo i tempi di visita.
Il percorso è stato allestito dall'architetto Daniele De Luca, direttore dell'ufficio Beni Culturali della Diocesi, che aveva già curato la mostra della Magna Carta, la quale, ricordiamo, aveva proprio nella parte tecnologica uno dei punti di forza.
Il ruolo dei Musei
Come già avviene da tempo l'evento in Arca è pensato e costruito con l'apporto degli staff museali, dell'Archivio di Stato, sella Soprintendenza. Il percorso in Arca si completerà così nella città, con visite a monumenti simbolo come Palazzo Centoris, Casa Tizzoni, Torre dell'Angelo, alle chiese e musei cittadini che proporranno a loro volta esposizioni collegate.
Cosa ci può insegnare
Intanto che Vercelli è stata grande e se lo è stata può tornare a esserlo. Non un invito a dormire sugli allori di un passato mitico, ma trovare le motivazioni per aprire un nuovo capitolo di grandezza.
Ci aiuta anche a posizionarci nella “timeline” della storia, capendo che il passato è pieno di momenti di crisi come questa, anzi anche molto maggiori... dalla peste alle guerre, ma che alla fine restano solo le storie di chi ha saputo osare, lasciare pensieri e azioni utili per la comunità.
Come visitarla
Al momento nella documentazione data alla stampa non ci sono indicazioni di orari specifici, alla conferenza stampa è stato ribadito che è obbligatoria la prenotazione, nessun costo da sostenere, l'ingresso è gratuito, una scelta precisa, legata anche al periodo che stiamo vivendo.
Per le prenotazioni, dal 31 ottobre in poi, rivolgersi a eventi@comune.vercelli.it
Chi l'ha costruita
Organizzatori dell'evento Comune di Vercelli e Arcidiocesi di Vercelli, in collaborazione con: Museo Borgogna, Museo Leone, Museo Tesoro del Duomo, Mac, Società Storica Vercellese, Capitolo Metropolitano di S. Eusebio, Archivio di Stato di Vercelli, Soprintendenza dei Piemonte. Università del Piemonte Orientale, Turismo Valsesia Vercelli. Con il sostegno di: Biverbanca, Fondazione Crv, Iren e Turismo Valsesia – Vercelli. Patrocinio della Soprintendenza del Piemonte e Regione Piemonte.