Storia vercellese

Un'equipe universitaria studia "Il fiume di ossa" di Vercelli

Specialisti nello studio delle ossa antiche dell'Università dell'Insubria all'opera in Santa Maria Maggiore.

Un'equipe universitaria studia "Il fiume di ossa" di Vercelli
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"Il fiume di ossa" è situato sotto via Duomo viene chiamato così perché i pochi che l'hanno visto si trovarono davanti proprio una fiumana di resti umani, legati alle epidemie, forse anche esecuzioni e guerre. "La Rete" si era interessata tempo fa per organizzare una visita guidata, ma la cosa non si fece mai.

Osteo e paleo archeologi all'opera

Ma ora Il team del Centro di ricerca in osteoarcheologia e paleopatologia dell’Università dell’Insubria sta lavorando nella Cripta della settecentesca Chiesa di Santa Maria Maggiore. dove è presente una parte accessibile di questo "fiume" che secondo molti avrebbe dimensioni importanti.

Dottorandi e borsisti guidati da Marta Licata hanno allestito un laboratorio per eseguire le analisi e le indagini macroscopiche sugli inumati della chiesa, al fine di redigere uno studio antropologico e paleopatologico che aiuterà a svelare aspetti altrimenti inesplorabili dell’antica popolazione. Il progetto dell’Insubria è stato approvato da monsignor Giuseppe Cavallone della Curia di Vercelli, dall’architetto dei beni della Diocesi di Vercelli Daniele De Luca e da Francesca Garanzini della Soprintendenza archeologica.

Il centro di ricerca

La qualità scientifica del Centro di ricerca in osteoarcheologia e paleopatologia dell’Insubria, che afferisce al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita diretto da Luigi Valdatta, è confermata dall’attenzione della Società Italiana di Antropologia che ha scelto di celebrare a Varese il suo prossimo congresso nazionale, non appena le circostanze sanitarie lo consentiranno.

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