Cultura

Ultimo viaggio al Museo Borgogna prima delle vacanze

Un particolare percorso fra magnetici ritratti femminili del Novecento.

Ultimo viaggio al Museo Borgogna prima delle vacanze
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Nella foto: ritratto di Bruna Francia, dipinto da Enzo Gazzone.

In queste settimane di ripresa delle visite dopo il lockdown il Museo Borgogna ha proposto dei "viaggi" in Italia e all'estero da farsi attraverso le opere della collezione. Ora il Museo va veramente in vacanza (chiuderà il 4 agosto e riaprirà il 2 settembre) ma intanto propone un'ultima visita a tema.

Un viaggio tra gli sguardi...

Lo staff del Borgogna ha scelto alcune opere dominate dagli sguardi di alcune magnetiche figure femminili, presenti nelle sale dedicate alle raccolte del Novecento, al secondo piano del Museo.

La prima protagonista è una giovanissima vercellese, Benilde Rombelli detta "Pitardina", modella per la scultura in bronzo che domina la sala.
"Gamine" (dal francese monella) è il punto più alto dell'attività dello scultore Francesco Porzio, di formazione vercellese ma aggiornato sulla pittura simbolista francese; l'opera, al Borgogna dalla fine degli anni Venti, valse a Porzio una menzione d'onore al Salon di Parigi del 1907.

Nella stessa sala le opere di una donna pittrice, Irma Fontana Rossaro, rendono uno spaccato dell'Italia degli anni Venti. Si tratta di sei raffinate miniature, dipinte con la tecnica della gouache su avorio, raffiguranti altrettante donne (e due bambini) dipinte nel 1923 dall'artista vercellese e donate al Museo dal fratello, il pittore Edgardo Rossaro. Fra queste delicate immagini spicca, in una cornice ovale, l'autoritratto di Irma, vestita di rosa.

A poca distanza una signora vestita alla moda degli anni Trenta fissa i visitatori, seduta su un divano con una posa inconsueta e disinvolta: la signora Bruna Francia, dipinta da Enzo Gazzone nel 1939 appare elegante nel suo abito nero, le calze velate e l'acconciatura raccolta. Questo dipinto è una delle ultime donazioni giunte al Museo, nel 2018.

Nel corridoio dei ritratti, si trova la signorina Ada Quaranta Lazzerini, dipinta dal pittore Francesco Menzio con tonalità pastello e campiture uniformi di colore che richiamano la pittura di Felice Casorati che l'artista "scopre" al suo arrivo a Torino dalla natia Sardegna. Menzio sarà uno dei "Sei pittori di Torino" e la sua opera arriverà in Museo negli anni Cinquanta grazie ad una sottoscrizione della cittadinanza vercellese.

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