SETTIMANA SANTA: Tanto De Andrè nel concerto del coro Unipop
Il primo appuntamento in San Lorenzo prevede in gran parte le canzoni di Faber in tema sacro.
Il primo appuntamento in San Lorenzo prevede in gran parte le canzoni di Faber in tema sacro.
Comincia il programma di eventi per la Settimana Santa predisposti dal Comune di Vercelli in collaborazione con l'arcidiocesi.
Il primo appuntamento è per martedì 11 aprile presso la chiesa di San Lorenzo, ore 21, protagonista il Coro dell'Università Popolare di Vercelli diretto da Suor Gabriella Greco. Titolo del concerto: “Perché mi hai abbandonato? Tra sacro e profano il grido dell'uomo che invoca la salvezza di Dio”. Il programma è assai particolare, l'autore più rappresentato in scaletta, infatti, non è un compositore di musica sacra ma Fabrizio De Andrè, ben 7 brani su 11 sono suoi canzoni come “Via della Croce” o “Maria nella bottega del falegname”. Non ci sarà solo la parte di canto ma anche un recital di testi tratti dai Vangeli e dai Salmi e poesie di David Maria Turoldo e Alda Merini.
Questo il programma musicale: Spiritual (De Andrè), Si chiamava Gesù (De Andrè), Maria nella bottega del falegname (De Andrè), Via della croce (De Andrè), Tre madri (De Andrè), Stabat Mater (Marco Frisina), Il testamento di Tito (De Andrè), In manus Tuas Pater (canto di Taizè), Pace Crucem (canto di Taizè), Laudate Hominem (De Andrè) e per chiudere un classico di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
IL RESTO DEL PROGRAMMA
Mercoledì 12 Aprile ore 21.00 ci si sposta alla chiesa di San Cristoforo, Via San Cristoforo per l'esibizione del Coro Lirico Giovan Battista Viotti, diretto da Stefania Bellini. Saranno eseguiti estratti dallo STABAT MATER di Giacomo Rossini, per solisti e coro e l'esecuzione integrale dello STABAT MATER di Giuseppe Verdi, per solisti e coro.
Giovedì 13 aprile spazio a una delle tradizioni vercellesi più sentite: la “visita ai sepolcri” nelle chiese del centro-
Venerdì 14 aprile la processione della macchine (vedi pezzo dedicato).
Dall'angoscia della crocefissione, precisamente dal dolore di Maria, prende lo spunto il programma del sabato santo, il giorno del silenzio e del buio che sarà rotto dalla luce della Resurrezione. Ancora presso la chiesa di San Lorenzo, ma alle ore 17,30, il 15 aprile la Camerata Polifonica Giovanni Battista Viotti, diretta dal Maestro Barbara Rosetta presenterà «Libera me, Domine. Il dolore di una madre, la dolcezza di un Requiem» con musiche di Schubert, Faurè, Tavener. E qui riportiamo quanto detto in conferenza stampa da Barbara Gallo: «Il concerto nelle nostre intenzioni è una preghiera per Maria e per tutti coloro che hanno seguito l'agonia di una persona cara. Non ci sono né il “Dies Irae” né passaggi solenni, solo la dolcezza di musiche che ci fanno passare direttamebte alla luce. In particolare eseguiremo il “Requiem di Faurè” che non è stato scritto come una messa funebre, ma è una ma ninna nanna funebre, luminosa e serena».
La gloria di Gesù risorto sarà invece il centro del concerto finale, domenica 16 aprile alle ore 21 in Duomo con i solisti della Cappella Musicale della Cattedrale diretti dal Maestro Don Denis Silano. Titolo: “SALVE, FESTA DIES. Monodia e polifonia nella liturgia pasquale della Cattedrale eusebiana tra XIII e XVII secolo”. “Come nostra tradizione – ha detto il direttore – valorizzeremo composizioni dei nostri maestri di cappella dal 1200 al 1500, con brani a una o più voci».
LA PROCESSIONE DELLE MACCHINE
La “Processione delle Macchine” quest'anno presenterà una novità, che è stata illustrata da padre Gian Paolo Gugliotta degli Oblati di Maria Immacolata. «Dato che la fase di preparazione delle “macchine” e il via vai delle persone crea un sorta di effetto “stazione Termini” abbiamo pensato di inserire prima dell'inizio della processione un momento di preghiera, una sorta di intercapedine di meditazione, anche con il supporto di una narrazione a cura delle Sorelle della Trasfigurazione». Padre Gugliotta ha anche ricordato che, quando gli Oblati presero in mano l'organizzazione della processione, l'aspetto per così dire “folkloristico” era troppo pronunciato. «Come modello abbiamo preso la Via Crucis al Colosseo di papa Francesco – ha spiegato – in questi anni abbiamo visto con piacere che l'impostazione data ha riportato la funzione alla sua valenza spirituale, i fedeli partecipano con più raccoglimento». Tempo permettendo il passaggio in piazza Cavour (quest'anno non sarà una proiezione statica ma sarà diffuso un video realizzato da Andrea Cherchi) sarà accolto dai fedeli con apposite fiaccole.
Don Giuseppe Cavallone, parroco del Duomo, ha portato il saluto di monsignor Arnolfo, sottolineando il grazie dell'arcidiocesi al comune per il risalto che viene dato alla Settimana Santa. «Siamo una terra con profonde radici cristiane». Ha detto, ricordando poi: «Nel 1600 ogni confraternita faceva le proprie processioni e le cronache parlano anche di dissidi accesi su quale corteo avrebbe dovuto avere la precedenza... da XVIII secolo venne istituita una sola processione per tutti, ed ancora oggi è così».