NOI ASPETTIAMO FUORI: Memorie di una rotonda

Una rubrica con testi di Gianluca Mercadante e illustrazione di Matteo Bertone

NOI ASPETTIAMO FUORI: Memorie di una rotonda
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Una rubrica con testi di Gianluca Mercadante e illustrazione di Matteo Bertone

Riproniamo la seconda puntata della rubrica di "caricature narrative" tenuta per noi dalla scrittore Gianluca Mercadante. Un momento di relax con una prosa funambolica e divertente, ma sempre con, sull sfondo, problemi e/o modi di essere dei vercellesi. Sempre corredata dall'illustrazione di Matteo Bertone.

«Gli automobilisti vercellesi hanno i semafori nel cuore e non sanno decidersi...»

Ai tempi di Carosello era il buon Ernesto Calindri a mettersi gambe sotto il tavolo nel bel mezzo di un incrocio, sorseggiando amabilmente un noto amaro. Ma i tempi cambiano e «contro il logorio della vita moderna» oggi ecco accorrere in nostro soccorso loro, le amate rotonde alla francese, che i guidatori vercellesi affrontano ormai da vent’anni a libera interpretazione.
Passi tu? Passo prima io? Ma no, dai, che fretta c’è? Facciamoci due chiacchiere col codice Morse battuto a colpi di clacson, soprattutto nelle ore di punta, poi, quando le rotonde diventano come la Vodafone: ruota tutto intorno a loro.
Che cos’è la destra, che cos’è la sinistra, si chiedeva (e ci chiedeva) Gaber. Chissà. E chissà se l’avesse chiesto alle rotonde cos’avrebbero risposto…

Buongiorno.
«Bonjour».

Senta… lei ha un nome?
«Mais naturellement! Je m’appelle Rotonda».

Con l’accento sulla “a”?
«Voi italianì avete sempre voglia di scherzare».

Anche “italiani” l’ha pronunciato con l’accento.
«Je suis una rotonda alla fraçaise, mon ami, avrò un accento alla fraçaise, n’est pas?»

D’accordissimo con lei, signora Rotonda. Signora, giusto?
«Oui».

Rotonde “maschie” ce ne sono?
«Seulement nei club privé».

Mi rendo conto. Lei però fa parte di un club pubblico, n’est pas?
«Purtroppo sì».

Purtroppo?...
«In confidenza, Monsieur, l’arredo urbano lascia un po’ a desiderare».

Ma non è contenta? Con tutti questi panettoni per voi rotonde è Natale tutto l’anno.
«…»

Capita l’antifona. A senso dell’umorismo mi sa che in Francia state messi male.
«Monsieur, s’il vous plaît! Abbiamo una tradizione di commedie alla francese che il vostro cinema ci copia! Un po’ di rispetto!»

La vita di una rotonda alla francese non è in fin dei conti una commedia?
«Divina, Monsieur».

Conosce Dante, signora Rotonda?
«Conosco il traffico».

E cosa pensa dei guidatori vercellesi?
«Sono conservatori, Monsieur».

Cioè?
«Gente che non sa guardare a sinistra».

Cosa spinge il guidatore vercellese all’incertezza? Cosa lo trattiene dall’abbracciare la causa francese?
«Più che abbracciarla, mon ami, dovrebbe girarci attorno. E invece…»

E invece?
«E invece il guidatore vercellese c’est nostalgique, sente la mancanza dei semafori».

Era meglio quando c’erano i semafori?
«Ci si fermava per forza».

E adesso?
«Adesso per forza si va».

Cosa suggerisce ai guidatori vercellesi perché senza tema s’immettano nella corrente mancina delle rotonde?
«Ai guidatori rien de neuf. Avrei qualche osservazione da porre in merito all’arredo urbano».

Problematica che sta molto a cuore al pensiero francese, mi sembra di capire…
«Mais certainement!»

In che modo vorrebbe veder abbellita l’area attualmente delimitata dai panettoni in cemento, che comunque contraddistinguono almeno qui in città la vostra categoria?
«Con dei pratici punti ristoro. Ristoranti tipici, Monsieur, piatti veloci da consegnare al cittadino intanto che attende sulla precedenza il fatidico momento di assumersi il peso di una decisione importante».

Per lei attraversare una precedenza equivale ad assumersi il peso di una decisione importante?
«Sapere cosa fare e in quale direzione andare, mon ami, è sempre una decisione importante».

E il guidatore vercellese, invece, che fa?
«Tituba».

Complimenti per la padronanza dell’italiano, signora Rotonda.
«Coi fondi europei che costiamo, Monsieur, è il minimo».

Ma non siete proprio voi francesi a parlare di malavoglia lingue straniere? Non siete voi francesi a palesare un nazionalismo così sfegatatato da chiamare “ordinateur” il pc?
«Et vous, alors? Non siete voi italianì che chiamate l’ordinateur come un partito politico di sinistra?»

Il nazionalismo non sarebbe un’attitudine tipicamente di destra?
«Mais oui».

Quindi la precedenza a sinistra in un contesto sociale di tendenza opposta non pensa sia un controsenso?
«Gli opposti si attraggono, Monsieur».

Ma se il guidatore vercellese è un conservatore, mentre voi rotonde imponete la precedenza a sinistra pur essendo nazionaliste, e quindi di fondo destrorse, per quale ragione rotonde e guidatori non si attraggono a vicenda?
«I guidatori vercellesi hanno i semafori nel cuore, mon ami. E i semafori sono come la lira».

Ovvero?
«S’impara a pensare in un modo, ma si fanno i conti in un altro».

Grazie e arrivederci.
«Au revoir».

Gianluca Mercadante

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