Arte Vercellese

L'Ente Risi onora Enzo Gazzone: la Rapsodia della Risaia in mostra a Novara

Dal 10 di gennaio nella prestigiosa sede del Castello, apre l'anno dedicato al riso

L'Ente Risi onora Enzo Gazzone: la Rapsodia della Risaia in mostra a Novara
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Tributo a Enzo Gazzone, nel 55° anniversario della morte. Promossa da Ente Risi, apre venerdì 10 gennaio 2025 al Castello di Novara “Rapsodia della risaia – l’Ente Nazionale Risi racconta la risaia di ieri, oggi e domani”, mostra d’arte e fotografia. Gazzone, dopo il diploma all’Albertina di Torino, ha dedicato alla bellezza dei paesaggi e della campagna delle terre del riso la maggior parte del suo corpus pittorico. In particolare, con le 40 tele della “Rapsodia” ha raccontato la realtà agricola e sociale delle risaie a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 del ’900. Il particolare di una di queste è riprodotto nella foto in evidenza.

I quadri duetteranno con le fotografie fatte realizzare da Ente Nazionale Risi e già esposte all’Ambasciata italiana di Hanoi e al G7 dell’Agricoltura di Siracusa. Le immagini fotografiche raccontano la risaia moderna dagli anni del boom economico.

Una bellezza da condividere

«L’Ente Nazionale Risi, pertanto, - sottolinea la presidente Natalia Bobba – nel ringraziare la figlia del pittore, Carla Gazzone, per avere condiviso il progetto della mostra e aver messo a disposizione l’intero corpus della Rapsodia – si augura che i visitatori ne condividano la bellezza e che gli istituti scolastici la onorino con le visite in orario mattutino in cui saranno accolti e guidati da personale dedicato».

L'entrata alla mostra, con orario 10-19 dal martedì alla domenica, è gratuita sia per singoli che per gruppi e, prenotando giorno e orario di visita, proprio i gruppi di enti, associazioni e club potranno usufruire di una guida dedicata. Le scolaresche, invece, potranno prenotare gli slot di visita solo nelle mattinate dal martedì al venerdì in orario 10 –14 e, come i gruppi di visitatori, saranno guidate da personale dedicato.

Enzo Gazzone non ha ovviamente dipinto solo il ciclo della "Rapsodia della Risaia", 40 quadri ad olio in cui rappresenta le varie attività legate alla coltivazione del riso, è stato anche un notevole ritrattista, incisore, e anche grafico, ideando manifesti e loghi per diverse realtà ed iniziative.

La storia artistica di Gazzone

Un utile testo per ripercorrerne la carriera artistica è la biografia pubblicata nel mese di ottobre 2001 dalla Famija Varsleisa sul catalogo di una mostra retrospettiva che aveva presentato ai vercellesi una selezione della sua produzione pittorica e grafica. Sempre con la preziosa collaborazione della figlia Carla Gazzone. La presentazione era del compianto Mario Guilla che tra le altre cose scriveva: "Gazzone ebbe un'attività che superò i confini della tradizionale produzione artistica, tale da rendere augurabile, in un prossimo futuro, la compilazione di un completo catalogo di quanto produsse, per avere, non solo una testimonianza della mole di lavoro di un artista impegnato su più versanti, ma anche una memoria di quanto fa parte della storia di Vercelli, della sua terra e della sua gente".

Enzo Gazzone nasce a San Germano Vercellese il 23 marzo 1894. Suo padre, medico condotto del paese, è un appassionato di pittura. Dal1911 al 1917 frequenta l'Accademia Albertina di Torino, allievo di Andrea Marchisio e, successivamente, di Giacomo Grosso, e vi si diploma. Nel1914 ottiene il primo Premio alla Scuola di Figura con annessa borsa di studio alla Scuola di Disegno del Nudo di Venezia.

Dal 1917 è abilitato all'insegnamento del disegno nelle Scuole Tecniche e Normali. Esordisce nel maggio-giugno 1922, partecipando all’Esposizione d'Arte Vercellese Moderna organizzata dall’Unione Costituzionale di Vercelli, con i migliori artisti vercellesi dell'epoca. Enzo Gazzone è presente con una vera e propria personale: ben cinquanta dipinti, di cui quattro sulla risaia. Negli anni 1924-1926 è autore della copertina di "Vercelli Nobilissima", rivista mensile illustrata edita dalla tipografia Gallardi e Ugo.

Nel1929 partecipa con l'incisione intitolata "Decadenza" alla Mostra Internazionale di Melbourne e vi ottiene una menzione onorevole. L'anno successivo, il 1930, esegue il ritratto dell' Arcivescovo di Vercelli, mons. Gamberoni.
Nel 1932 ritrae Giuseppe Barino, e l'avvocato Casimiro Sciolla, posti nella quadreria dei benefattori dell'Ospedale maggiore S. Andrea di Vercelli, a cui si aggiungerà nel 1934 anche l'avv. Antonio Borgogna.

Nel dicembre 1933 partecipa alla Mostra degli artisti residenti a Vercelli, allestita al palazzo del Littorio. A marzo del1939 vince ex-aequo con Nicola Edel, il concorso per un cartello pubblicitario bandito dal Comune di Vercelli per la "Mostra di storia, di arte e di economia Vercelli e la sua provincia dalla Romanità al Fascismo".

Nel luglio partecipa al premio San Remo di pittura e a ottobre un suo dipinto della risaia, intitolato "Lo spianone", incluso nella prima Esposizione del Sindacato Belle Arti di Vercelli, è acquistato da Mussolini.

A novembre il dipinto La cripta dei caduti fascisti ottiene il primo premio di lire 3.500 al concorso del Sindacato Provinciale.
Nel 1940 è nominato direttore dell'Istituto di Belle Arti di Vercelli, carica che ricoprirà per oltre vent'anni. Nel dicembre dello stesso anno ordina una mostra a Vercelli, a Palazzo Centori, dove espone insieme a Francesco Giuseppe Rinone.
Nel maggio del 1944 tiene una personale alla galleria Dante di Milano e vi espone 63 opere che risultano tutte vendute.

Nel 1947 tiene un corso annuale di Figura all’Istituto di Belle Arti, che si ripeterà poi negli anni seguenti.
Tra il l0 e il18 febbraio 1951 partecipa al l o raduno dei pittori a Mera (Valsesia), durante il quale dipinge vari olii che testimoniano d eli' eccezionale nevicata di oltre tre metri, verificatasi in quei giorni.
Nello stesso anno fonda e presiede l'Unione Filatelica Vercellese, poi divenuta Associazione Filatelica Numismatica Vercellese E. Gazzone in sua memoria.

Nel dicembre 1952 ordina una personale a Vercelli, a Palazzo Centori. Nel1953 esegue il ritratto della signora Maria Bassignana e nel 1956 ritrae il senatore avvocato Mario Abbiate, entrambe le tele sono poste nella quadreria dei benefattori dell'Ospedale Maggiore S. Andrea di Vercelli.
Nel1956 entra a far parte del Rotary International Club di Vercelli, condividendone lo spirito di servizio. Nel maggio del1963 disegna la Testata dell'Albo Eroico della Provincia di Vercelli­Istituto del Nastro Azzurro.

Dal 26 maggio al 23 giugno partecipa alla Mostra nazionale dell'in­cisione artistica a Padova. Illustra inoltre il libro di Carlo Giorchino Auguto Franzoj presentato ai giovani, edito dalla tipografia "La Sesia".

Nel1964 è nominato Cavaliere dell'Ordine "al merito delle Repubblica Italiana" e nel1967 esegue il ritratto dell'Arcivescovo mons. Imberti. Muore l’11 novembre 1970 nella sua casa di Vercelli il giorno di San Martino. Due giorni dopo, La Sesia pubblica un epicedio scritto dal pittore Enrico Villani, che ne era stato allievo “In cerca di quel suo segreto intuito un giorno, per ritrovarlo”. Vi è ricordata l'autodefinizione di Grosso ("Io sono un pittore, non un artista"), che Gazzone aveva fatta sua.

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