Dal Cnos Fap un video magico per don Bosco

Dal Cnos Fap un video magico per don Bosco
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Nella foto la presentazione del video al Museo Leone e in "copertina" Flavio Ardissone in versione mago.

«Questo non doveva essere un video - ha detto Flavio Ardissone, docente e responsabile marketing del Cnos-Fap presentando al Museo Leone «I teatri di Rivista e Magia a Vercelli» - ma una conferenza-spettacolo prima del lockdown in onore di San Giovanni Bosco. Don Bosco è infatti il santo protettore dei maghi e saltimbanchi, perché egli stesso non disdegnava di organizzare spettacoli per i suoi ragazzi. Non potendo tenere la conferenza l’abbiamo trasferita in un video».

Un video appassionante

Il prodotto finito, realizzato con i ragazzi della classe 3 B del Cnos-Fap, e la collaborazione di diversi amici come «La Rete», è stato proiettato per la stampa cittadina nel corridoio delle «Cinquecentine» del Museo Leone giovedì 9 luglio. Ardissone è stato accolto dal presidente del Museo Gianni Mentigazzi che poi ha lasciato la parola all’assessore Mimmo Sabatino e al vice presidente del Consiglio Comunale Gianni Marino, che hanno ringraziato Flavio e sottolineato l’importanza del Cnos Fap e dei Salesiani per la città. Il Comune ha dato il patrocinio al progetto.

Il video

Ma veniamo ai contenuti della “video-conferenza” che peraltro potete anche visionare direttamente

Ardissone, come ben sanno i vercellesi, e come ha anche ricordato Gianni Mentigazzi, a Vercelli è sinonimo di teatro e cinema e dunque non c’è da stupirsi del tema trattato nel video, con una duplice connotazione: da una parte gli storici teatri vercellesi, che rivivono con foto d’epoca rarissime, dall’altra la storia del grande Mago Bustelli, narrata con ricordi vercellesi e il contributi di Tony Binarelli, che lo ebbe come mentore.

Templi del divertimento e un grande mago

Nel video si fa cenno, con rarissime foto, al mitico «Politeama Facchinetti», di fine 800, in cui, fra gli altri, si esibì anche il leggendario tenore Tito Schipa, il teatro Verdi, il teatro Viotti, che era il più grande ed oggi è in abbandono, ed il teatro Civico, prima e dopo l’incendio. In realtà si parla anche dell’Astra (altra sala splendida di cui si sente la mancanza). Il clou negli anni Sessanta, quando, in città, fra cinema e teatri le sale attive erano ben 17!
Un patrimonio che oggi si è ridotto al solo Civico e che è interessante conoscere, magari anche per recuperare, dove possibile.
Riguardo al mito Bustelli, fu un mago che fece davvero epoca, non fu solo un geniale prestigiatore ma anche un uomo di spettacolo a tutto tondo che alternava agli “esercizi” momenti di comicità, musica, balletto. Tanto che si portava dietro una “truppa” di oltre 50 persone. Ogni suo spettacolo era un evento. In città la sua apoteosi fu nel 1933, quando tenne ben cinque spettacoli. Tre repliche al teatro “Verdi” di Via Laviny nel mese di novembre e due serate al teatro Civico l’11 e 12 dicembre.

Un vera chicca.

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