Grande evento

Concerto del 1° agosto: violino da leggenda e il debutto dei Musici di S. Eusebio

Ospite d'onore la soprano Francesca Lombardi Mazzulli.

Concerto del 1° agosto: violino da leggenda e il debutto dei Musici di S. Eusebio
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Nella foto Rimonda col il "Gasparo da Salò", Cristina Canziani e il sindaco Andrea Corsaro alla presentazione.

Per il tradizionale concerto per Sant’Eusebio, patrono di Vercelli, organizzato dalla Camerata Ducale in collaborazione con il Comune di Vercelli, il protagonista sarà il violino di Guido Rimonda, un Gasparo da Salò, recentemente ritrovato. Costruito nel 1558, dall’importante liutaio di origini bresciane, è considerato uno degli strumenti più antichi al mondo.

IN EXCELSIS, CONCERTO PER S. EUSEBIO

Domenica, 1° agosto 2021
Vercelli
Abbazia di S. Andrea
Via Galileo Ferraris 2, h. 21
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria

Francesca Lombardi Mazzulli, soprano
I MUSICI DI S. ANDREA
Guido Rimonda,
konzertmeister

PROGRAMMA

A. Vivaldi In furore justissime irae RV 626
  Concerto in mi minore per quattro violini, archi e basso continuo op.3 n.4, RV 550
A. Corelli Concerto grosso op.6 n.4 in re maggiore
G.F. Häendel Ah! mio cor (da Alcina HWV 34)
Tu del ciel ministro eletto (dall’oratorio Il Trionfo del Tempo e dell’Inganno HWV 46°)
Endless plesure  (dall’oratorio Semele HWV 58)
  Lascia ch’io pianga
F. Geminiani Concerto grosso n.8 in mi minore

Un  violino antichissimo

Questo violino insieme ai molti documenti ritrovati in ambito vercellese, attestano la presenza del violino già a partire dalla prima metà del 1500 e testimonia che le origini non sono esclusivamente cremonesi, bensì hanno radici ampie e diversificate. Una quella bresciana, come testimonia il violino Gasparo Da Salò, l'altra quella vercellese con documenti del 1523 e del 1509 oltre al famoso quadro “La Madonna degli Aranci” di Gaudenzio Ferrari (1529) che si trova nella chiesa di S.Cristoforo. E queste due origini vengono idealmente riunite nel concerto che celebra il santo patrono vercellese.

I Musici di S. Andrea saranno tenuti a battesimo proprio in questo concerto. L’enseble nasce sotto l’egida della Camerata Ducale per valorizzare l’antico e prezioso violino e il patrimonio artistico della Città di Vercelli. Avranno sede nella Basilica di Sant’Andrea, monumento simbolo di Vercelli, e si dedicheranno esclusivamente al repertorio barocco.

Programma della serata

Il concerto si terrà domenica 1° agosto 2021 alle ore 21, nella Abbazia di Sant’Andrea, con un programma che comprende alcune delle più belle ed emozionanti pagine della musica del Seicento, da Vivaldi a Corelli, da Geminiani a Häendel le cui arie A! Mio cor, Tu del ciel ministro eletto, Endless plesure e la dolcissima e struggente Lascia ch’io pianga saranno interpretate dal soprano Francesca Lombardi Mazzulli, specializzato in repertorio Barocco.

L’ingresso è libero ma la prenotazione è obbligatoria scrivendo a biglietteria@viottifestival.it. I posti sono limitati e, in ottemperanza alle norme anti-Covid, saranno rispettate le norme sul distanziamento all’interno della chiesa. Non è richiesta l’esibizione del green-pass, non ancora in vigore.

Vercelli fra le patrie del Violino

Un interessante saggio di Rimonda in cui si ricapitolano un po' le ricerche in atto per stabilire una datazione più precisa delle attuali sull'entrata in scena del violino moderno. Vercelli se la gioca con Cremona e Brescia e potrebbe risultare benissimo la prima città in cui questo strumento ebbe unba certa diffusione a inizio del XVI secolo.

Tradizionalmente Cremona è considerata il luogo di origine del violino. Ma il violino potrebbe avere più di una patria: Cremona, Brescia, ma anche Vercelli. Si potrebbe addirittura azzardare a sostenere che la culla del violino sia proprio una città quasi mai citata tra quelle che hanno fatto la storia della musica, ovvero Vercelli.

Questa rivelazione può essere tratta dalle informazioni contenute in alcune opere pittoriche dell’epoca, dai dati riportatati in antichi registri parrocchiali e da contratti di vendita conservati negli Archivi di Stato.
Ritroviamo, infatti, esemplari di violino raffigurati in alcune opere di uno dei più grandi pittori della prima metà del XVI secolo, il maestro di scuola vercellese Gaudenzio Ferrari e del suo allievo Bernardino Lanino.
Sia nel suo monumentale affresco della cupola di Santa Maria dei Miracoli a Saronno (1535 circa) che nella pala d’altare dipinta per la chiesa di San Cristoforo a Vercelli, la cosiddetta “Madonna degli Aranci” (1528/29), il Gaudenzio raffigura quello che per forma e dimensioni sembra essere già quasi il violino.

Il suo allievo, Bernardino Lanino, rappresenta un angelo che suona il violino nel suo celebre dipinto “Madonna con Bambino in trono tra santi, angeli e donatori”, datato intorno al 1552.
Parlando di famosi liutai, i trattati sul violino indicano Brescia e Cremona quale zona di origine di questo strumento. Gasparo da Salò, grande maestro bresciano nacque intorno al 1540 e Andrea Amati, il capostipite della dinastia cremonese degli Amati, nacque intorno al 1535.
Non è inutile osservare che ai tempi delle citate opere pittoriche, entrambi i liutai erano poco più che fanciulli.
Ma vi sono anche dati documentali che attesterebbero, dunque, che la zona di origine del violino andrebbe ampliata ad includere (o sarebbe…) Vercelli.

E’ dei primi decenni del XVI secolo, precisamente il 1523, ben prima della data di quello che è considerato essere formalmente il primo violino, un documento, fino ad oggi non mai stato preso in considerazione dagli storici, in cui appare per la prima volta la parola “violino”. È la registrazione di un pagamento per una banda di “trompettes et violons” di Vercelli. Il documento è conservato nell’Archivio di Stato della Tesoreria Generale di casa Savoia (registro 181 c.194) a Torino.

Il fatto che esistesse addirittura una banda di violinisti nel 1523 – a Vercelli! - lascia immaginare che il violino dovesse esistere già da un bel po’ e che probabilmente vi fossero dei brani musicali eseguiti o dedicati a questo strumento, che oggi ancora non conosciamo.
Sempre a Vercelli, nei registri parrocchiali nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, un secondo ritrovamento ancora più risalente. E’ del 1510 il certificato di battesimo di una bambina, in cui è riportato che il padrino della bambina svolgeva il mestiere di costruttore di violini.
Vercelli città della musica che può ragionevolmente candidarsi come città che - con Cremona e Brescia (ma le tracce vercellesi sembrerebbero anteriori) - dette i natali a quello che diverrà poi il violino classico, le cui punte più alte di creazione saranno raggiunte da Amati, Gasparo da Salò, Stradivari ed altri.

Ritrovamenti, documenti e informazioni che sono più di semplici indizi e che contribuiscono a spiegare, facendo tornare ancora una volta i conti, l’esistenza dell’importante scuola piemontese di liuteria, i cui maggiori esponenti furono la famiglia Guadagnini, Giovanni Francesco Pressenda e Giuseppe Rocca.

I protagonisti

FRANCESCA LOMBARDI MAZZULLI
Diplomata brillantemente presso il Conservatorio Verdi di Milano, ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma accademico di secondo livello presso il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara sotto la guida di Mirella Freni. Ha quindi proseguito gli studi con Pavarotti, Molinari e Prina. Si perfeziona attualmente sotto la guida di Fernando Opa e Vivica Genaux.       

Tra i numerosi premi e riconoscimenti ottenuti si segnalano il premio finalista all’ Haendel Singing Competition di Londra, il secondo premio al Concorso Pietà dei Turchini di Napoli, Accademia Rossiniana 2011 ed il premio della critica del festival di musica antica di Varazdin in Croazia. Francesca ha cantato ruoli come Artemisia, Giunone, Zelemina e Ipermestra in opere di Cavalli; Ottavia, Valletto, Amore, Melanto, Proserpina, Musica e moltissimi altri ruoli in opere di Monteverdi; Semele, Alcina, Agrippina, Cleopatra, Formosa, Maddalena, Celia in opere di Haendel; Susanna e Contessa, Fiordiligi, Donna Elvira, Vitellia, Sandrina in opere di Mozart; Leonora nell’Oberto di Verdi; Mirandolina di Martinu; Dido di Purcell; La Contessa e Falsirena in Salieri; Aquilio e Serpina di Pergolesi; Arcade di Sarro e molti altri. Lo spiccato interesse verso il teatro musicale barocco l’ha vista impegnata in più di una ripresa in tempi moderni di opere fino ad ora dimenticate e di conseguenza in première mondiali.     Tra i vari direttori con cui ha lavorato si citano Dantone, Hofstetter, Curtis, Marcon, De Marchi, Biondi, Ivor Bolton, Coin, Osele, Onofri, Cavina, Fentross, Marchiol, Mencoboni, Rousset, Petrou ed altri. Si è esibita in teatri e festival in tutto il mondo come Teatro Real di Madrid, Konzerthaus e Musikverein di Vienna, Teatri di Bonn, Giessen, Leverkusen, Heidelberg, Potsdam, Teatro San Carlo, Maggio Fiorentino, Festival Spoleto Charleston, Drottningholm Festival, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Nazionale di Auckland, Teatro dell’Opera di Seoul, Metropolitan in Giappone, Festival di Beaune, Festival di Schwaetzingen e moltissimi altri.   Francesca ha registrato per Sony International (Deutsche Harmonia Mundi), Berlin Classics, Glossa, Auser Musici, Amadeus, Fra Bernardo, Ohems, Dynamic. I suoi spettacoli sono stati registrati da molte emittenti radiofoniche come Sky Classica, OE2, ARD, ORF, Radio4NL, Radio France, Radio 3 Italia e moltissime altre.

GUIDO RIMONDA
Ha esordito a tredici anni eseguendo le sonate di Arcangelo Corelli nello sceneggiato televisivo Rai Per Antonio Vivaldi di Alberto Basso dove interpretava la parte di Vivaldi fanciullo. Durante gli studi al Conservatorio di Torino, rimane affascinato dalla figura di Giovan Battista Viotti.     Dopo la specializzazione con Corrado Romano, a Ginevra, si dedica alla valorizzazione delle opere del compositore piemontese. Nel 1992 costituisce la Camerata Ducale e nel 1998, in stretta collaborazione con la città di Vercelli, è il fondatore del Viotti Festival, di cui è direttore musicale.   Parallelamente alla stagione concertistica, è presente nelle più importanti sale concertistiche in Italia e all’estero e ha al suo attivo oltre mille concerti come violino solista e direttore. 

E’ stato assistente di Giuliano Carmignola e Franco Gulli presso la Scuola di Alto Perfezionamento musicale di Saluzzo. E’ docente di violino presso il Conservatorio di Torino.

E’ stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici nel 2012. Intensa anche la sua attività discografica che attualmente conta oltre 30 CD per Chandos, EMI, e Decca. Nel 2012 ha iniziato in esclusiva per Decca il Progetto Viotti: 15 CD contenenti l’integrale delle composizioni per violino e orchestra, con numerosi inediti e prime registrazioni mondiali.  Il progetto è attualmente giunto all’undicesimo CD. Parallelamente alle incisioni viottiane sono nati per Decca altri progetti discografici, come Le violon noir (2013-2017), Voice of peace (2015) e Haydn Concertos (2017-2020).

Molte sue incisioni, tra cui la sua versione del tema di Schindler’s list, fanno parte di diversi cofanetti Platinum collection editi dalla Deutsche Grammophon e distribuiti in tutto il mondo.    L’impegno nella ricostruzione e nell’esecuzione dell’opera di Viotti lo porta inoltre anche nel campo editoriale: con le Edizioni Curci, e in collaborazione con CIDIM, è infatti iniziata nel 2021 la pubblicazione integrale, la prima in assoluto rivista e commentata secondo criteri moderni, delle partiture e relative riduzioni dei Concerti per violino viottiani.

Da marzo 2021, per la rivista bimestrale ARCHI sta curando la rubrica Riscoperte, Giovanni Battista Viotti, la Nuova Scuola violinistica, che si articola su cinque numeri.   Nel 2019 è stato nominato cittadino onorario di Fontanetto Po (paese natale di G.B. Viotti), come riconoscimento del suo impegno ultraventennale per la valorizzazione dell’opera viottiana.    Suona lo Stradivari del 1721 Jean Marie Leclair (detto Le Noir) definito da G. B. Somis “La voce di un angelo”. Guido Rimonda è testimonial ALESSANDROSIMONI®.

I MUSICI DI S. ANDREA
Nascono dalla lunga storia della Camerata Ducale con l'obiettivo di dedicarsi esclusivamente al repertorio barocco. Anche gli strumenti che i musicisti suonano risalgono a questo repertorio, oppure sono ricostruiti fedelmente secondo un criterio filologico aderente a quel particolare periodo. E' un altro passo avanti nella costruzione della consapevolezza storico-musicale che fa parte non solo del Viotti Festival ma in più generale della città di Vercelli

 

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