Cancro: Carla Crosio mostra vie di luce nell'abisso
Inaugurata un'esposizione fotografica di grande impatto, organizzata da Studio Dieci nel contesto degli eventi promossi dall'Asl VC.
"Ho cominciato dando forma in bronzo al primo cancro, giunta alla quarantesima scultura mi sono resa conto che Arte e le mie mani avevano tolto dalla mia mente il mio cancro, che ero guarita anche dal tarlo mentale che mi tormentava".
Queste parole di Carla Crosio danno il senso profondo della mostra che è stata inaugurata lunedì 8 novembre nel cosiddetto "corridoio trasversale" che porta alle due ali principali.
"Cancro"
E' una mostra fotografica dal titolo «Cancro», che mostra 36 stampe d'arte di grande formato, riproducenti alcune sculture della serie, organizzata dall'associazione Studiodieci nell'ambito del progetto «Dedalo volare sugli anni».
Sono intervenuti i referenti Asl del progetto: Fabrizio Faggiano e Alessandro Coppo, l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Vercelli Ketty Politi, personalità della cultura come la conservatrice del Museo Borgogna Cinzia Lacchia, medici e personale ospedaliero.
Il Progetto Dedalo ha fortemente voluto questa mostra che si inserisce, come è stato detto all'inaugurazione, nelle nuove attività di Dedalo Vola, un fiore all'occhiello dell'Asl Vercelli, che ha come scopo far crescere la cultura della prevenzione, in prendersi cura di sè e l'adozione consapevole di stili di vita sani. Un percorso che si affida molto alla cultura e all'arte, con iniziative in rete con il Comune di Vercelli, i Musei e tante altre realtà del territorio. Il primo passo per la salute è uscire dalla spirale di incombenze e azioni condizionate, per rendersi conto di quanta bellezza ci circonda.
La mostra
L'esposizione propone in modo molto evocativo e coinvolgente piccole sculture della Crosio, fotografate da Donatello Lorenzo. L’esposizione è curata da Diego Pasqualin con un catalogo che ospita anche un testo critico di Stefano Taccone, mentre la progettazione grafica è di Elisabetta Cavagnino e la stampa, di altissima qualità, è stata curata da Litocopy Vercelli.
Carla Crosio ha impostato tutto il suo percorso artistico sui temi dell’ingegneria genetica, del corpo e delle sue trasformazioni, sulla crisi ambientale, sempre argomenti forti, realizzati con modalità che colpiscono e interrogano chi osserva ed ha alle spalle una lunga carriere espositiva di livello internazionale ed è docente d’Accademia di scultura.
"L'Arte Contemporanea e la Medicina hanno un problema in comune: trovare il modo più corretto di parlare alle persone. Questo progetto è una possibile risposta su come Arte e Medicina possono dialogare e aiutare a capire come il paziente vive la sofferenza". Così nel suo intervento il critico Stefano Taccone.
Un percorso di luce nell'ombra
Le sculture sono essenzialmente sferiche, corrugate da pieghe che ricordano quelle del cervello, l'artista si è documentata a lungo per rappresentarne correttamente la morfologia. Realizzate con i materiali più vari, dal bronzo al marmo. La scelta di esporre fotografie non è solo dettata da praticità, ma anche perché vengono esaltati i dettagli delle opere che in originale stanno fra le mani.
Esporre dei cancri nell'ingresso di un ospedale può sembrare a prima vista improprio, ma non è così, perché, come è stato sottolineato, rappresentano un percorso di guarigione.
Il cancro si può battere come Carla ha fatto. Di più, l'elemento estraneo, il grumo di cellule impazzite e mutate, si trasfigura con l'approccio artistico in un gioiello.
C'è luce nelle pieghe di tenebra, colori inattesi. E' appunto l'esorcizzare, il portar fuori e vedere, toccare, il nemico di tutti noi. Significa che la natura, anche quando ci vorrebbe uccidere, se la guardiamo con distacco, ha una sua bellezza.
La guarigione inizia quando si capisce la complessità di cui si è parte. Infatti il fattore determinante per guarire, non sono le cure, che pure sono indispensabili, ma fare pace con qualcosa che è andato storto prima di tutto nell'anima e di cui non ci siamo nemmeno resi conto.
Chi non riesce a trovare una direzione o a vedere una luce nella sofferenza non può salvarsi. E anche quando si deve soccombere o veder soccombere una persona cara, la consapevolezza aiuta a vivere degnamente fino alla fine.
Carla Crosio ha esordito: "Sono contenta di portare la mia arte in questo Tempio" e ha ringraziato il personale dell'ospedale per il lavoro sacro che compiono. "Non c'è altra Guerra Santa che quella contro il Cancro. Tutte le altre sono putridume".
Possono aiutare a compiere al meglio il percorso i testi presenti nell'allestimento e ancor più diffusamente nel notevole catalogo prodotto.
La gallery
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