Visite nelle case di riposo: le linee guida da seguire
Le linee guida sono estremamente stringenti, accessi limitati e condizionati a uno stato di salute ferrea.

La bozza che era circolata nei giorni scorsi è diventata una serie di linee guida da seguire, in Piemonte, per tornare a visitare i propri cari ricoverati nelle varie RSA.
Sostanzialmente sono confermate le misure draconiane (molto severe e complesse) che già circolavano.
Le linee guida sono state approvate dal Comitato tecnico scientifico dell’Unità di crisi della regione Piemonte, e l’Assessorato alla Sanità del Piemonte ha poi inviato alle direzioni delle Strutture residenziali, tra cui quelle socio-sanitarie e socio-assistenziali, oltre che alle Commissioni di vigilanza delle Asl, le linee di indirizzo per la graduale ripresa delle attività in strutture residenziali extraospedaliere.
Visite agli ospiti
Per evitare l'ingresso di persone contagiate le direzioni sanitari delle strutture dovranno fare un vero e proprio "terzo grado sanitario" ai parenti che chiedono di accedere. Verrà chiesto di riferire se si hanno sintomi simil-influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di gola, congiuntivite, diarrea, vomito) e febbre.
Le visite possono avvenire solo su appuntamento e le direzioni delle strutture devono consentirle "solo nelle aree pertinenziali e non residenziali o in spazi dedicati con accesso diretto dall’esterno”.
La Direzione sanitaria può prevedere, d’intesa con il medico curante, casi eccezionali (es. fine vita), che comunque andranno gestiti nel rispetto delle indicazioni internazionali, nazionali e regionali sulla sicurezza (utilizzo dei DPI, divieto di assembramento, rispetto delle distanze ecc).
Gli ingressi saranno limitati e scaglionati, limitando il numero di visitatori contemporaneamente presenti, in modo da evitare assembramenti anche negli spazi dedicati all’attesa dell’ingresso.
Le condizioni per gli incontri
Gli incontri tra visitatori e ospiti dovranno avvenire con le raccomandazioni di disinfezioni mani in entrata e in uscita; utilizzo dei DPI necessari, secondo le indicazioni della Direzione della Struttura; distanziamento fisico garantito da barriere fisiche (ad esempio vetro, plexiglass…); divieto assoluto di contatto fisico; stretta vigilanza da parte di un operatore debitamente formato, garantendo in ogni caso la privacy della conversazione dell’incontro.
Le Direzioni sanitarie delle Strutture possono valutare la possibilità di utilizzare anche spazi all’aperto per lo svolgimento delle visite, purché questi siano facilmente sorvegliabili. Al momento della prenotazione, l’operatore, prima di fissare l’appuntamento, deve eseguire un triage telefonico somministrando il Questionario di screening per la valutazione del rischio espositivo di cui si diceva prima.
Ogni visitatore in ingresso alla struttura dovrà sottoporsi ad una procedura di sicurezza consistente in accesso tramite punto unico; utilizzo dei necessari DPI; igienizzazione delle mani; misurazione della temperatura; firma del questionario pre-compilato telefonicamente.
L’operatore della struttura indica i riferimenti della visita, con le generalità del visitatore, su un apposito registro di ingresso/uscita. L’operatore che assiste alla visita firma il modulo visite, che saranno registrate su un apposito modulo inserito, in copia, nella cartella clinica del paziente e conservato agli atti.
I pazienti che hanno ricevuto visite saranno oggetto di monitoraggio per 7 giorni dalla data della visita, mediante la tenuta di un diario clinico assistenziale.
Per i fornitori
Analoghe misure generali sull’accesso di soggetti esterni, sono previste dalle linee di indirizzo anche per fornitori, manutentori e altri operatori, fermo restando che tutti gli accessi in struttura devono essere programmati e autorizzati.
La responsabilità dell’autorizzazione all’accesso e dell’applicazione di tutte le misure precauzionali resta in capo ai soggetti gestori delle strutture che esercitano la propria autonomia gestionale nell’ambito della cornice normativa nazionale e regionale.
Nuovi ingressi e rientri: le regole
Le nuove linee di indirizzo regionali, prevedono, inoltre, specifiche indicazioni relative a igiene e pulizia delle strutture, sicurezza del personale, inserimento di nuovo personale (deve avvenire esclusivamente dopo aver effettuato, nelle 48 ore precedenti, un tampone, con esito negativo e monitoraggio nei primi 7 giorni di attività), sicurezza degli ospiti (opportuno un percorso di screening permanente), attività di animazione (dovranno essere effettuate prevedendo l’utilizzo dei necessari dispositivi di protezione individuale, il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, il divieto di forme di assembramento; laddove, a fronte di una tipologia di utenza con elevata complessità assistenziale, sia impossibile il lavoro in gruppo nel rispetto delle misure di sicurezza, si dovrà adottare una modalità di interazione ospite-operatore in rapporto di 1 a 1), prestazioni ospedaliere e ambulatoriali occasionali degli ospiti della Struttura (consigliato l’isolamento degli ospiti rientrati nella struttura di provenienza, per almeno sette giorni, prima del reinserimento nella degenza ordinaria, con successivo monitoraggio per almeno 7 giorni), nuovi inserimenti di ospiti in Struttura (solo previo tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti e successivo isolamento di 14 giorni, al termine dei quali l’inserimento alla degenza ordinaria avviene dopo un ulteriore tampone), rientro in Struttura di pazienti no-covid (per i quali valgono le analoghe misure dei nuovi inserimenti), pazienti ex-covid negativizzati (l’ospite proveniente da un reparto ospedaliero o dalle cure intermedie covid-19, purché negativizzato, può accedere alla struttura solo con lettera di dimissione che attesti che il paziente ha ottenuto il risultato negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di almeno 48 ore l’uno dall’altro; dovrà altresì stare in isolamento per almeno 14 giorni e accederà alla degenza ordinaria dopo un ulteriore tampone)