VIDEO SLOT: Parte dal Piemonte il giro di vite

Secondo "Astro" dal 1° dicembre saranno illegali la maggior parte, non più in regola con i distanziometri da luoghi sensibili e dopo le decisioni della conferenza fra Stato e Regioni.

VIDEO SLOT: Parte dal Piemonte il giro di vite
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Secondo "Astro" dal 1° dicembre saranno illegali la maggior parte, non più in regola con i distanziometri da luoghi sensibili e dopo le decisioni della conferenza fra Stato e Regioni.

La notizia l'ha diffusa "Astro" associazione di categoria di chi opera nel settore delle sale gioco, dal 1° dicembre quasi tutte le macchinette dovranno essere fermate perché non in regola con le nuove normative, ribadite e semmai ancor più inasprite da una conferenza Stato Regioni tenutasi proprio oggi a Roma, il Piemonte farà da apripista. Ecco il testo integrale del comunicato. Per i tanti si battono contro le slot da tempo è naturalmente una bella notizia. Vedremo se poi nella realtà sarà così. Il rovescio della medaglia è che se si arriva alla proibizione di fatto dei giochi questi potrebbero continuare in forma illecita a vantaggio della criminalità. Ma ecco il testo che è la posizione di chi con le "macchinette" ci lavora.

La prima regione sarà il Piemonte, le altre seguiranno a ruota. L'accordo fra Stato ed enti locali sul piano di riordino dei giochi, riferisce Agipronews, dà il via libera alle leggi regionali che disciplinano il contrasto alla ludopatia. Ciò vuol dire che le vecchie concessioni, nella quasi totalità dei casi, non saranno rinnovate perché non in regola con i severi distanziometri locali. In Piemonte, la data spartiacque è il 30 novembre 2017. A partire dal giorno dopo, gran parte delle slot in esercizio sul territorio dovrà staccare la spina, per effetto della legge regionale, secondo la quale tutti coloro che gestiscono apparecchi di gioco negli esercizi pubblici o aperti al pubblico devono adeguarsi alla normativa vigente entro diciotto mesi dall'entrata in vigore della legge, firmata il 2 maggio 2016. Adeguarsi vuol dire mettersi in regola con il “distanziometro”: nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, l'installazione di slot e videolottery è vietata in locali che distano meno di trecento metri da una nutrita serie di “punti sensibili”, nei quali sono compresi luoghi di culto, scuole, impianti sportivi, ospedali, oratori, istituti di credito e stazioni ferroviarie. La distanza diventa di cinquecento metri nei comuni con più di cinquemila abitanti. Il taglio del 30 novembre riguarda le slot installate nei locali pubblici, come bar e tabacchi. Più tempo viene dato alle sale da gioco e sale scommesse, che dovranno adeguarsi entro tre anni dall'approvazione della legge o addirittura entro cinque anni, nel caso di licenze decorrenti dal 1° gennaio 2014.

La proposta del Governo, approvata oggi in Conferenza Unificata, "sancisce, in pratica, l’abolizione del gioco lecito. A questo punto il Governo, che ha ceduto a tutte le richieste delle Regioni, ci dia una via d'uscita per tutti i posti di lavoro che si perderanno, in un Paese che già vive una situazione occupazionale drammatica". Così Massimiliano Pucci, presidente di Astro, commenta ad Agipronews l'intesa raggiunta tra Stato ed enti locali sul riordino del settore. Alla proposta, che prevede la riduzione degli apparecchi e dei punti gioco sul territorio, è stato aggiunto un emendamento della provincia autonoma di Bolzano, che fa salve le regolamentazioni regionali vigenti, qualora siano più restrittive. "Non si può parlare di accordo se si abolisce semplicemente il gioco, perché è questo che avverrà - ha evidenziato ancora Pucci - Per quanto riguarda, poi, i bandi di gara, come si fa a fare un bando se le Regioni chiuderanno le porte al gioco? Basti pensare al Piemonte, dove il termine ultimo per il funzionamento delle slot machine è il 30 novembre 2017. A partire dal giorno dopo, gran parte degli apparecchi sul territorio dovrà staccare la spina per effetto della legge regionale. Speriamo che dopo questa intesa la politica inizierà ad occuparsi dei problemi seri e reali del paese”. 

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