VERCELLI: L'addio a mons. Cesare Massa

Una folla, diversi vescovi e gli amici di una vita alle esequie del leggendario sacerdote, grande alfiere del dialogo inter-religioso.

VERCELLI: L'addio a mons. Cesare Massa
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Una folla, diversi vescovi e gli amici di una vita alle esequie del leggendario sacerdote, grande alfiere del dialogo inter-religioso.

La regia del rito funebre in Sant'Andrea è stata dello stesso monsignor Cesare Massa, il quale ha chiesto sia la location (la basilica di Sant'Andrea) e ha voluto che tutto procedesse con lo schema dell messe domenicali in San Michele, con i suoi collaboratori a leggere i passi delle Letture, i canti e quella fede nella preghiera e contemplazione che il sacerdote ha insegnato alle tante persone che ne hanno accompagnato il lungo tragitto.

A renderli onore il vescovo emerito di Ivrea Mons. Bettazzi, con cui era legato da profonda amicizia, diversi altri prelati:il cardinale Giuseppe Versaldi e il vescovo Gianni Ambrosio. A presiedere mons. Marco Arnolgo, arcivescovo di Vercelli, mengre l'omelia, una lunga ricostruzione dell'"arazzo" della vita di Massa è stata tenuta dall'arcivescovo emerito padre Enrico Masseroni, a tratti con fatica ha ripercorso la strada umana e spirituale del defunto che ricevette i "semi" della successiva vocazione religiosa nientemeno che dal Beatro don Secondo Pollo che fu il suo primo maestro, quando Cesare era ancora un adolescente,

Anche le letture sembrano scelte da don Cesare, perché in due passi differenti sono stati espressi due pilastri della sua esistenza "bere il calice di Gesù". quindi farsi cristiano pronto a seguire il Maestro anche nel dolore e l'impegno politico-civile, che riecheggia nel passo dall'Apocalisse di San Giovanni in cui si ricorda che nell'etica politica cristiana non ci sono monarchi assoluti ma c'è semmai l'esigenza che chi vuole essere primo nella comunità si faccia servo, anzi, schiavo della comunità. 

Presenti il sindaco di Vercelli Maura Forte, che ha volentieri condiviso la decisione all'uso della basilica per il rito funebre, il sottosegretario al welfar Luigi Bobba e numerosi politici e consiglieri comunali vercellesi. Presenti in massa gli amici del Meic, i rappresentanti delle comunità protestanti ed ortodossa, amici da Bose e una buona parte del clero vercellese.

Se n'è andato un grande vercellese, una grande anima che ha formato centinaia di giovani e che ha contribuito al rinnovamento della Chiesa a livello locale e non solo. I suoi insegnamenti sono la sua eredità.

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