Valsesiano raggirato: versa i soldi sul conto dei truffatori
Un 43enne alleggerito di 2.000 euro da una coppia di Modena.

Valsesiano raggirato: versa i soldi sul conto dei truffatori. Un 43enne alleggerito di 2.000 euro da una coppia di Modena.
Valsesiano raggirato: versa i soldi sul conto dei truffatori
Comprare qualcosa sul web e non vedere la merce è un caso abbastanza comune... ma vendere un'auto pagando di tasca propria la caparra che dovrebbe versare l'acquirente è davvero incredibile.
Eppure è successo. La vittima è un 43enne valsesiano che aveva messo in vendita la propria Audi, pubblicando inserzioni sui siti di vendita online "autoscout24" e "subito.it". L’auto è apparentemente risultata subito appetibile, tant’è che dopo soli pochi giorni l’inserzionista aveva ricevuto la telefonata di un potenziale acquirente.
In realtà per il 43enne è cominciato l'elaborato raggiro, del valore di 2.000 euro, messo a segno da una coppia, M.C. 27enne, e la 44 enne S.B., entrambi residenti in provincia di Modena e gravati da vicende penali per reati contro il patrimonio, perché ritenuti responsabili di concorso in truffa. I Carabinieri della Stazione di Scopa, dopo le indagini sull'episodio, li hanno deferiti in stato di libertà.
Acquirente entusiasta
Quando la vittima ha contattato telefonicamente l'acquirente, questi si era subito dichiarato entusiasta del modello di vettura messo in vendita, proprio quello che da tempo stava cercando, pertanto non voleva proprio lasciarselo sfuggire...
L'interlocutore, cordiale ed educato, asseriva di essere il dirigente di un ufficio di un’importante azienda privata. Subito, per bloccare la vettura, si era dato disponibile a versare una caparra di 2.000 euro.
Scatta la trappola
L’acquirente proponeva di effettuare un versamento diretto sul conto dell’ignaro valsesiano, attraverso il suo conto corrente postale, operazione che avrebbe consentito ad entrambi di risparmiare sulle commissioni.
Il truffatore, dalla parlantina sciolta, è riuscito a convincere la vittima a recarsi ad un apparecchio postamat, dove, sotto la guida dell'acquirente, avrebbero perfezionato l’operazione.
La dinamica dell'operazione avrebbe dovuto insospettire il valsesiano. Tuttavia, guidato telefonicamente dal compratore, ha inserito la sua tessera bancomat nell’apparecchio e, eseguendo passo dopo passo le operazioni suggerite, concludeva si il trasferimento di denaro tra i due conti, ma ……. all’inverso cioè il conto del beneficiario non era il proprio... ma quello del truffatore.
Scopre che gli mancano 2.000 euro dal conto
Disorientato sul momento per le operazioni complicate che gli erano state suggerite, il 43enne si è accorto solo la mattina successiva che dal suo conto mancavano 2.000 euro, finiti su quello del truffatore! In realtà sul conto della complice.
Quando la vittima si è mossa ovviamente, il conto non esisteva più, il denaro era stato già trasferito altrove e l’utenza utilizzata sino ad allora per i contatti era stata disattivata.
Al 43enne non è rimasto altro da fare che denunciare l’episodio ai Carabinieri di Scopa che, a conclusione degli accertamenti, peraltro laboriosi, hanno ricostruito l’intera vicenda e identificato i due truffatori, deferendoli all’Autorità Giudiziaria.