Uno spettacolo eccezionale, ma poco spazio agli operatori
Serata storica con una piccola pecca.

Il titolo riassume due connotazioni della serata di sabato sera. Uno spettacolo ben riuscito ed emozionante, che ha lasciato a bocca aperta il pubblico nel finale davvero pirotecnico, ma nella passerella dei protagonisti della lotta al Covid-19 ci sono stati solo i “g enerali”, ovvero primari e presidenti ma non la “tr uppa”, medici, infermieri e Oss che hanno sì avuto una standing ovation, invitati ad alzarsi fra i pubblico, ma forse avrebbero meritato anche di vedere un paio di loro rappresentanti sul palco. Una piccola pecca in una serata che comunque è stata gradita dai vercellesi. Archiviate le polemiche della vigilia. C’e ra stato infatti chi aveva sostenuto che la festa costava troppo... dimenticando che, uno, siamo stati mesi senza eventi, con risparmi forzati sulle spese per la Cultura, due, l’orchestra «Camerata Ducale» meritava di ripartire dopo lo stop che ha messo in ginocchio tutto il mondo musicale. E poi, terzo, perché se l’hanno fatto a Bergamo. non poteva permetterselo anche Vercelli? Fatte le debite proporzioni, la nostra città aveva e ha il sacrosanto diritto di tornare a vivere in serenità, tornando anche ad emozionarsi insieme. Un ’altra stranezza della vigilia erano state le voci sul “Lupo Bianco” che aveva annunciato di non esserci poi alla fine è stato presente; dopo il personale sanitario impegnato «sul campo» è stato lui infatti il volto bello di Vercelli, con la sua generosità ha “c o nt ag iato” tanti vercellesi a offrire a loro volta. Il Cavalier Carlo Olmo non poteva mancare e, infatti, alla fine è salito sul palco a ricordare e ringraziare, manifestando apprezzamento per la collaborazione con l’amministrazione comunale. Poteva forse risparmiarsi alcuni post social della vigilia, ma è un piccolo appunto a una persona che non si finirà mai di ringraz ia re. La novità della serata è stata la sorpresa finale che il sindaco Andrea Corsaro ha fatto al Primario di Malattie Infettive Silvio Borrè, che vercellese non era, ma adesso lo sarà, seguendo illustri predecessori come Piero Angela e Rita Levi Montalcini, avrà dal Comune al cittadinanza onoraria. Conquistata nei giorni e notti infinite in cui ha condotto il proprio reparto nella tempesta, come tanti suoi colleghi, del resto. Per quanto riguarda lo spettacolo in sé il programma scelto dalla Camerata Ducale è stato improntato alla solennità, con pagine anche meste, per non dimenticare le 222 persone (conta ufficiale) mancate nel Vercellese a causa dell’epidemia, struggente e quanto mai adatto «Gabriel's Oboe», l’omaggio a Ennio Morricone, che fa parte della colonna sonora di «Mission», una delle più toccanti fra quelle create dal maestro recentemente scomparso, un omaggio alla grande tradizione del melodramma con la «Fantasia su temi della Traviata» di Bazzini. Il finale, però, è stato glorioso e galvanizzante, con «Music for the Royal fireworks» di G. F. Haendel. Un brano fatto di crescendo, che sembrano esaurirsi per poi riprendere, proprio come uno spettacolo pirotecnico e che ha fatto da colonna sonora ad uno spettacolo di laser mai visto in città, che ha lasciato tutti a bocca aperta. Luce e suoni esaltanti per guardare al futuro con voglia di vivere, ma senza dimenticare e senza abbassare la guardia. Un applauso ha salutato l’intervento del prefetto Francesco Garsia: «Questa serata dimostra che seguendo i protocolli attuali si può fare tantissimo». Un ottimo voto dunque per l’organizzazione, che ha consentito un accesso scaglionato e senza file esagerate e un sereno svolgimento rispettando le distanze. Il grande palco i video wall, la grande platea. La location è stata ben valorizzata, non sarebbe male che la stessa configurazione potesse fare da sfondo, un domani, a un festival all’aperto o a serate di grande pregio. Anche questi sono semi di futuro.
Gian Piero Prassi