Traversate estreme un vercellese nel gotha

Luca Pozzuolo vive a Genova ma è nativo di Vercelli

Traversate estreme un vercellese nel gotha
Pubblicato:
Aggiornato:

Traversate estreme Luca Pozzuolo racconta la sua passione per l’acqua e le sfide.

Traversate estreme dopo una carriera sugli sci

Il passo dalla neve all’acqua, per lui, è stato davvero facile. Breve, quasi impercettibile. Luca Pozzuolo, 48 anni, vercellese di nascita, genovese di adozione, era una promessa dello sci cittadino. Fece parte della “storica” squadra agonistica dello Sci Cai degli anni ‘80, centrando anche risultati di assoluto prestigio. La vita lo ha poi portato lontano dalla nostra, dalla sua città. Da tempo vive e lavora a Genova e da qualche anno si è innamorato del mare, dell’acqua, lasciando in un angolo sci e scarponi. Innamorarsi del mare non significa, per Pozzuolo, trascorrere ore in spiaggia, ad abbronzarsi. L’acqua salata, ma non solo quella, deve essere “sfidata”, con bracciate e con tanta passione. La stessa che lo ha portato a specializzarsi in quelli che tecnicamente vengono definiti “cimenti”, ovvero traversate in aree acquatiche.

Gli esordi

«Ho iniziato, trascinato da mia moglie, Mabel, nel 2011 - racconta Pozzuolo - D’altronde vivendo a Genova e avendo il mare a due passi, tutti i giorni, è stato quasi naturale. All’inizio sono state solamente tante, tante bracciate, più che altro per tenersi in forma. Poi, con il trascorrere del tempo, la passione è aumentata e ci siamo avvicinati ad alcune società che partecipano ai “cimenti”. E’ stato amore a prima vista».

Acqua salata e acqua dolce

Continua nel suo racconto Pozzuolo: «Non ci sono particolari segreti per fare questo tipo di disciplina. Solamente tanta passione, allenamento e volontà». Quando si tratta di traversate marine, va tutto bene, ma quando, invece, ci si immerge in fiumi di alta montagna, allora la situazione muta completamente. E’ accaduto poche settimane fa, a pochi passi dalla “sua” Vercelli. Un tuffo e qualche bracciata nelle acque gelide del torrente Sermenza, a Balmuccia, in Valsesia. «La temperatura dell’acqua era di 3° ma non ci sono stati problemi. Siamo stati a mollo, facendo anche qualche bracciata, per 5/6 minuti, esattamente come prevedeva il regolamento della manifestazione. Una bella esperienza, già provata comunque in altre località piemontesi». Acque gelide, temperatura esterna invernale: quali sono gli accorgimenti del caso? «Nessuno in particolare - afferma Pozzuolo - Solo il primo impatto reca qualche problema, soprattutto alle giunture degli arti inferiori. Poi tutto diventa quasi normale. La cosa bella è che, in pratica, chiunque potrebbe farlo, non occorre alcuna preparazione particolare».

La montagna e il mare

E lo sci, il primo, grande amore? Che fine ha fatto? «E’ sempre presente, ci mancherebbe altro. Gli amori non si scordano. Almeno una volta alla settimana riesco a inforcare sci e scarponi e mi regalo una giornata sulla neve. Però devo ammettere che il mare, l’acqua ora hanno preso il sopravvento». Per dovere di cronaca, a Balmuccia, Pozzuolo e la moglie (anche lei si tuffa in mare e nei torrenti dalle acque gelide), sono stati premiati dagli organizzatori quali partecipanti che provenivano da più lontano. «Adesso ci prepariamo per alcune traversate in mare. Ormai è diventato il nostro ambiente naturale...».

Seguici sui nostri canali