Terrorismo: polemica di nessuna utilità per Vercelli

Terrorismo: polemica di nessuna utilità per Vercelli
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Due vicende di politica internazionale e diritti umani hanno diviso il Consiglio Comunale, la richiesta del Pd di condannare la persecuzione del l'egiziano zaki da parte del regime già colpevole della Barbara uccisione di Regeni non è passata, mentre e stata invece approvata la condanna dei recenti attentati islamici in Europa.
Al Consiglio e seguito un botta e risposta, con comunicato del Pd e replica del centro destra. Pubblichiamo le due prese di posizione, certo e singolare che fatti che nulla hanno a che fare con la città debbano prendere spazio rispetto alle tante criticità di casa nostra.

Alberto Fragapane, capogruppo PD Vercelli

È successo di nuovo, la maggioranza di centrodestra di Vercelli volta nuovamente le spalle a Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna che dal 7 febbraio è in carcere in Egitto, rifiutando il nostro emendamento oggi in consiglio comunale.

Il gruppo di Fratelli d’Italia aveva infatti presentato un documento intitolato “Condanna del terrorismo islamista e difesa della libertà di espressione”, nel quale si proponevano alla giunta alcune azioni, che ovviamente condividiamo, a supporto dell’integrazione con la comunità islamica e a in memoria del professor Samuel Paty, ucciso in Francia per aver promosso momenti di riflessione sulla libertà di espressione.

Libertà di espressione che viene però negata da quasi un anno a Patrick George Zaki, con l’accusa legata ad alcuni post su Facebook considerati come “propaganda sovversiva”. Una libertà di espressione che lo stesso centrodestra vercellese non ha ritenuto importante difendere, bocciando a settembre il nostro documento a sostegno di Zaki.

Ritenendo la libertà un diritto universale, che non ha colore politico, abbiamo quindi proposto di inserire all’interno del documento discusso oggi la richiesta di “sostenere l'appello di Amnesty International per il rilascio di Patrick George Zaki e il rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione”.

La nostra proposta è stata respinta, il centrodestra vercellese ha nuovamente voltato le spalle a Patrick, dimostrando l’ipocrisia di chi difende la libertà di espressione a seconda del contesto in cui si trova.

Maggioranza che ha anche respinto una seconda proposta, con la quale chiedevamo di avere cura dell’integrazione e del rispetto delle minoranze anche nella comunicazione pubblica e nell’utilizzo dei social network, luoghi in cui abbiamo spesso visto in passato messaggi, anche da parte di amministratori vercellesi, non esattamente concilianti.

Di fronte alla bocciatura delle nostre proposte abbiamo ritenuto quindi di non partecipare al voto finale sul documento, perché la libertà di espressione e l’integrazione tra le comunità sono aspetti troppo importanti per ridurli a sterili posizioni politiche, permeate da così tanta ipocrisia.

Lavarino, Malinverni e Pasquino capigruppo di Lega, F.I. e F.D.I.

Leggiamo con stupore la propaganda di sinistra che imputa al centrodestra di aver voltato le spalle allo studente egiziano attribuendo alla coalizione, che amministra questa città, di non voler difendere la libertà di espressione.

È appena il caso di evidenziare che l’ordine del giorno, votato oggi in Consiglio Comunale, condanna fermamente i fenomeni eversivi di matrice islamica, da ultimo la decapitazione del professor Samuel Paty avvenuta in Francia, invitando il Sindaco alla possibilità di valorizzare il dialogo con le comunità islamiche vercellesi, coinvolgendo gli studenti sui temi in argomento e sull’importanza fondamentale della tutela della libertà di espressione e valutando la possibilità di intitolare una via al professore francese.

È di tutta evidenza che le richieste formulate dalla sinistra vercellese nulla hanno a che fare con la condanna del terrorismo di natura islamica poiché lo studente egiziano è detenuto non da una organizzazione terroristica ma da uno Stato straniero riconosciuto da tutti gli altri Stati, compreso quello italiano: è indiscutibile che la libertà di espressione non è qui messa in discussione così come l’identità occidentale del nostro Paese.

 

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