Tempio crematorio degli orrori: l'incredibile inchiesta di Biella

Ignobili manipolazioni di casse e cadaveri per aumentare il numero di cremazioni.

Tempio crematorio degli orrori: l'incredibile inchiesta di Biella
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Tempio crematorio degli orrori: l'incredibile inchiesta di Biella. Ignobili manipolazioni di casse e cadaveri per aumentare il numero di cremazioni.

Tempio crematorio degli orrori

Nella foto gli inquirenti che hanno portato a termine l'operazione.

«Una lugubre catena di montaggio della morte ai fini di lucro». Così, il procuratore capo della Repubblica di Biella, Teresa Angela Camelio, ha definito la presunta attività illecita della Socrebi, la società che gestisce il tempio crematorio di Biella, con l'arresto del titolare e di un dipendente della stessa società.

Come riporta ecodibiella.it L’indagine è partita il 20 settembre. È stata coordinata dallo stesso Procuratore e condotta dalla sezione di Polizia giudiziaria aliquota carabinieri che opera nella stessa Procura, comandata dal luogotenente Tindaro Gullo.

Al blitz scattato nella mattina di venerdì 26 ottobre hanno partecipato anche i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Biella.

Due arresti

Il materiale probatorio è enorme e ha portato il gip, ieri pomeriggio, a firmare l’ordinanza di sequestro e quella di arresto del titolare della società, Alessandro Ravetti, nonché di un dipendente, Claudio Feletti, 56 anni, di Ponderano.

I due sono accusati dei reati di distruzione e soppressione di cadavere e violazione di sepolcro. Solo a Ravetti viene contestata anche l’istigazione alla corruzione per aver dato dei soldi a un dipendente pubblico per fargli smaltire ceneri e resti di corpi come rifiuti.

Bruciavano anche due bare insieme

Gli orrori di cui sono accusati avevano lo scopo di "produrre" più cremazioni. La ditta era infatti passata dalle 4-5 alle 15-16 cremazioni al giorno. Per sveltire, ad esempio, bruciavano due bare alla volta (così le ceneri finivano mischiate) inoltre prima spaccavano le bare per togliere il rivestimento di zinco, ciò per non dover pulire i filtri a ogni "funzione" e perdere così tempo prezioso.

Ma nel "forno degli orrori" sono stati trovati anche resti umani (ossa) e ceneri per un totale di almeno 240 chili.

I dettagli su questa pazzesca storia su ecodibiella.it

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