Progetto

Stazione Idrometrica di Santhià: al via lo studio di fattibilità

Progetto per il recupero del primo lotto affidato all’architetto Marco Pozzo.

Stazione Idrometrica di Santhià: al via lo studio di fattibilità
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Affidato all’architetto Marco Pozzo di Santhià, a seguito di gara a evidenza pubblica l’incarico di elaborare uno studio di fattibilità e di progettazione primo lotto per il recupero e la valorizzazione della stazione idrometrica sperimentale di Santhià.

Un po' di storia

Costruita, all’inizio del Novecento, allo scopo di misurare con criteri scientifici la quantità di acqua distribuita nei canali dell’articolata rete irrigua vercellese, la stazione idrometrica, gestita oggi dall’Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia di Vercelli, comprende un complesso sistema di vasche e invasi per la sperimentazione ed è un’opera storica e architettonica unica a livello europeo oltre che un gioiello di ingegneria idraulica.
“Avanti a passo spedito – commenta il consigliere con delega all'Ecomuseo delle Terre d'Acqua Gian Mario Morello – con lo studio di fattibilità. La stazione idrometrica per troppo tempo ha atteso un intervento che la valorizzi e la restituisca alla fruibilità completa della comunità santhiatese e di tutti coloro che sono interessati a conoscerla.
Per l’affidamento dell’incarico avremmo tranquillamente potuto procedere con un affidamento diretto – prosegue Morello - ma abbiamo preferito invitare a fare un’offerta dieci professionisti residenti a Santhià o nei comuni limitrofi. Abbiamo infatti ritenuto importante valorizzare il dato territoriale e affettivo che un professionista che abita nei pressi del bene può offrire. L’obiettivo, non dimentichiamolo, è infatti restituire alla comunità locale, e non solo, il valore dell’opera, attraverso un recupero rispettoso della memoria e della nostra tradizione, il cui legame con il mondo agricolo è un elemento inscindibile”.

Collaborazione con l'Ovest Sesia

Sarà determinante, ora, la collaborazione dell’Associazione Ovest Sesia, che ha già espresso condivisione sull’intento di recuperare e valorizzare il bene, dando un impulso allo sviluppo del turismoecosostenibile e della cultura ecomuseale e multimediale, e della Regione Piemonte, che tramite l’Assessore regionale alla cultura Vittoria Poggio si è dimostrata sensibile e favorevole.
“Il primo importante passo, dopo tanto tempo, è stato compiuto – chiude Morello - ma ora bisogna proseguire e tentare, magari, di individuare anche altri canali di finanziamento e nuovi partner, sia pubblici che privati”.

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