Sgominata la "banda delle patenti": 2mila euro per l'esame teorico

La segnalazione è partita dalla Motorizzazione Civile di Vercelli.

Sgominata la "banda delle patenti": 2mila euro per l'esame teorico
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La segnalazione è partita dalla Motorizzazione Civile di Vercelli.

Sono accusati di avere organizzato un ingegnoso sistema per permettere alle persone di superare la prova teorica dell’esame di guida, dietro cospicuo pagamento: B. K., nato in Albania nel 1992 e residente ad Alessandria, O. V., nato in Nigeria nel 1986 e residente a Lodi, E. F., nato in Nigeria nel 1992 e residente a Voghera, R. R., nato in India nel 1995 e residente a Castelli Calepio nel Bergamasco, sono indagati in stato di libertà per associazione a delinquere, sostituzione di persona e uso di documenti d’identità validi per l’espatrio falsi. L’indagine è partita proprio in seguito a una segnalazione giunta dall’ufficio patenti della Motorizzazione Civile di Vercelli: durante un esame teorico, una persona aveva tentato di sostituirsi con documenti falsi a un candidato. Scoperto, si era dato alla fuga. La Polizia bicciolana ha approfondito le indagini e ha scoperto un gruppo dedito proprio a questa attività: composto da persone straniere, di origine ghanese e albanese, il “sodalizio” aveva già organizzato una nuova sostituzione di persona per un altro esame, questa volta a Pavia. Qui gli agenti si sono finti il personale addetto all’identificazione dei candidati. «Tale attività permetteva di individuare un soggetto di origini indiane che, con la medesima tecnica adoperata presso la Motorizzazione Civile di Vercelli, ossia mediante carta d’identità e permesso di soggiorno contraffatti, tentava di sostituirsi al medesimo soggetto albanese che avrebbe dovuto sostenere l’esame a Vercelli – raccontano dalla Questura - questi, nell’immediatezza dei fatti veniva perquisito e trovato in possesso della pratica amministrativa di prenotazione dell’esame e del certificato medico previsto per conseguire la patente di guida, entrambi falsificati e riportanti la sua foto con i dati anagrafici del soggetto albanese». Ulteriori approfondimenti hanno portato all’identificazione di altre due persone, di origini africane, residenti fra il Pavese e il Lodigiano, accusati di essere coinvolti come capo dell’organizzazione e come procacciatore di clienti. Lo schema prevedeva che il capo dell’organizzazione, una volta reperito “il cliente”, acquisiti i documenti originali, li falsificasse apponendovi le foto del soggetto incaricato alla sostituzione e, dopo aver compilato la pratica amministrativa la presentasse, prenotando l’esame in un ufficio della Motorizzazione Civile da lui ritenuto “sicuro”. Qui, il sostituto, nella data d’esame, con al seguito i documenti falsi e la pratica amministrativa, si presentava sostenendo l’esame e una volta ottenuta l’idoneità riconsegnava l’incartamento al “capo” che si adoperava poi per la successiva prova pratica che, come emerso dalle indagini veniva poi sostenuta dal reale candidato. Secondo le indagini, il costo totale delle operazioni era di circa 2.500 euro, di cui 1.500 all’organizzatore, 1.000 all’intermediario cheaveva procacciato il cliente e 500 al sostituto che materialmente sosteneva l’esame scritto.

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