Seggiolini anti abbandono: a sorpresa sono già obbligatori

Legge operativa dal 7 novembre, sorpresa e proteste, doveva scattare a marzo 2020.

Seggiolini anti abbandono: a sorpresa sono già obbligatori
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Seggiolini anti abbandono: a sorpresa sono già obbligatori. Legge operativa dal 7 novembre, sorpresa e proteste, doveva scattare a marzo 2020.

Seggiolini anti abbandono: a sorpresa sono già obbligatori

E' entrata in vigore dal 7 novembre, cioè da oggi, la norma che prevede l'obbligo di utilizzare seggiolini con dispositivo di prevenzione dell'abbandono in auto dei bambini. In un primo tempo era stata indicata la scadenza del 6 marzo 2020, invece già da oggi, giovedì 7 novembre 2019 sono obbligatori. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 6 novembre con una circolare del Ministero dell’interno che annunciava l’entrata in vigore della nuova legge.

Nella circolare ministeriale non si spiegano i motivi dell'urgenza (visto che c'erano fino a 120 giorni di tempo per dare attuazione alla norma stabilita, rendendola operativa appena 15 giorni dopo la pubblicazione.

Chi lo deve avere

Il dispositivo è obbligatorio per chi trasporta bambini al di sotto dei 4 anni di età. Nel testo di legge sono espresse anche le modalità di installazione del dispositivo che può essere di serie già sul seggiolino oppure sul veicolo stesso, o in alternativa è possibile acquistarlo separatamente e installarlo. Il Ministero ha inoltre previsto nel dl fisco un incentivo di 30 euro per l’acquisto.

Proteste e richieste di sospensione

La sorpresa non è piaciuta ovviamente alle famiglie e sono in tanti a chiedere un rinvio per consentire di adeguarsi all'obbligo acquistando il nuovo tipo di dispositivo. Inoltre parrebbe che i produttori non hanno avuto il tempo per mettere sul mercato dispositivi a norma di legge. Inoltre l’incentivo di 30€ per l'acquisto non è ancora effettivo: si attende che nel regolamento attuativo ne vengano definite le modalità.

Multe fino a oltre 300 euro

Chi non è in regola fa in contro alle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada e rischia ora una sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (ridotto del 30% se il pagamento viene effettuato entro cinque giorni) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.

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