Sciopero Scuola Ecco perché la Cgil non ha partecipato

Sciopero Scuola Ecco perché la Cgil non ha partecipato
Pubblicato:
Aggiornato:

Sciopero Scuola Ecco perché la Cgil non ha partecipato

Sciopero Scuola il pensiero della Cgil

Lunedì le sigle autonome hanno scioperato nelle scuole Infanzia e Primaria. Ma non i sindacati maggiori che  non ritengono sia il momento per protestare contro una sentenza e rivendicano un'azione da parte loro più concreta e opportuna per tutelare gli insegnanti con diploma Magistrale. Ora la Flc  Cgil Vercelli e Valsesia interviene, senza risparmiare pesanti critiche agli organizzatori dello sciopero di lunedì 8 gennaio.

Il dettaglio della nota

Una sentenza del Consiglio di Stato del 20/12/17 afferma il principio, in base al quale, i diplomati magistrali ante 2001/02 non avrebbero diritto a essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.

L’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, non condividendo l’orientamento delle diverse sentenze di merito che consentivano ai diplomati l’inserimento nelle graduatorie, ha smentito se stessa decidendo che solo i laureati hanno diritto all’accesso alle graduatorie.

La Flc Cgil non ha aderito alla mobilitazione perché, pur giudicando negativamente tale pronunciamento, ha ritenuto improvvido scioperare contro una sentenza della Magistratura. Si aprirebbe, infatti in questo modo, la strada a comportamenti ambigui sul riconoscimento della legittimità della divisione dei poteri dello Stato.

Inoltre, la sentenza non chiude definitivamente la partita: allo stato attuale delle cose, non si hanno ancora pronunciamenti di merito che sanciscano l’impossibilità di accedere alle graduatorie. Fino a quando non ci saranno tali pronunciamenti, i ricorrenti in possesso di un provvedimento cautelare favorevole, permarranno nelle Gae, anche se con riserva. Ciò però non risolve la situazione.

Più sindacato  meno magistratura

Da tempo la Flc Cgil chiede, inascoltata, di non lasciare tutto in mano ai giudici e ai ricorsi. È necessario, infatti, trovare una soluzione politica del problema.

I gruppi e le associazioni - definirli Sindacati pare eccessivo - che hanno indetto la mobilitazione di cui sopra, hanno da sempre preferito ignorare la ricerca di uno sbocco politico e sindacale alla vicenda, chiudendosi in un’ottica corporativa e beandosi dei successi ottenuti nelle aule dei tribunali: successi che, alla luce dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato, sono risultati effimeri.

Evitando qualsiasi strumentalizzazione politica la Flc Cgil, insieme con gli altri Sindacati confederali, ha scelto di fare il proprio mestiere, chiedendo un incontro con la controparte governativa per aprire la trattativa.

Il 4 dicembre 2017 - alla presenza del sottosegretario all’istruzione De Filippo - ha infatti chiesto: la salvaguardia dell’anno scolastico in corso; la riapertura delle graduatorie d’istituto; la ricognizione completa della situazione dei diplomati magistrali; la tutela dei lavoratori che potrebbero trovarsi espulsi dalla scuola per effetto del comma 131 della legge 107/15 (superamento limite dei 36 mesi); l’individuazione di una soluzione politica del problema.

Si è quindi aperto un percorso politico con il Miur che ha portato a un verbale d’intesa che impegna il Ministero a non intraprendere alcuna azione nelle prossime settimane, individuando una soluzione extragiudiziale.

È necessario individuare un percorso di accesso al ruolo, in analogia con quanto stabilito per i docenti abilitati della scuola secondaria.

Il Miur ha finalmente riconosciuto il problema e ha convenuto di definire “un meccanismo di reclutamento da utilizzare per la scuola dell’infanzia e primaria…”.

Per questo, la Flc Cgil ribadisce che molti dei mali di questa vicenda sono da ricondurre all’atteggiamento di chiusura nei confronti delle Organizzazioni sindacali, lasciando via libera alla “strategia del ricorso”. E oggi la scuola e i lavoratori pagano le conseguenze di un tale atteggiamento.

Flc Cgil continuerà a chiedere un provvedimento legislativo che consenta ai docenti abilitati (diplomati magistrali e laureati in Scienze della formazione) di vedere riconosciuto il loro diritto a una stabilizzazione nella scuola dell’infanzia e primaria.

Commenti
Maria Pia Cannata

Infatti, alla luce di quanto è accaduto, vd. Decreto Dignità, cosa hanno fatto i sindacati confederali per garantire il diritto alla stabiizzazione delle migliaia di docenti andati in ruolo, con riserva, che ora verranno licenziati e non hanno nessuna garanzia di essere riassunti a settembre 2019? Grazie!!!!

Seguici sui nostri canali