Il 5 novembre

Sciopero metalmeccanici e presidio alla Cerutti

I sindacati unitari chiedono ai datori di lavoro di chiudere sul Contratto Nazionale.

Sciopero metalmeccanici e presidio alla Cerutti
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I sindacati di categoria indicono anche nel Vercellese lo sciopero e manifestazioni, con un presidio davanti alla Cerutti di Vercelli dalle 10 alle 11,30.

"Il 7 ottobre -sottolineano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm -  dopo 13 incontri, 11 mesi di confronto, 9 mesi di vacanza contrattuale, Federmeccanica e Assistal hanno interrotto la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici.

Una piattaforma discussa lo scorso ottobre - in più di 6mila assemblee e condivisa da oltre il 97% dei metalmeccanici - basata su tre temi fondamentali: salario, formazione e inquadramento.
Cosa chiediamo: L'incremento dei minimi contrattuali dell’8%, 153 euro per redistribuire con il Ccnl la ricchezza prodotta in questi anni e non riconosciuta a livello aziendale.
Estendere la contrattazione di secondo livello, estendere e incrementare l’elemento perequativo fino a 700 euro ai lavoratori delle imprese prive del premio di risultato.
Allargare le tutele e i diritti a partire dagli appalti, contrastare la precarietà, valorizzare il lavoro garantendo la formazione per tutti, adeguare l’inquadramento professionale ai cambiamenti tecnologici, ambientali e digitali dell’industria.
Affrontare i cambiamenti organizzativi delle imprese, ridurre la precarietà per dare maggiore stabilità al mercato del lavoro.

"Alle parole dei datori di lavoro non sono seguiti i fatti"

La delegazione Federmeccanica-Assistal in tutti gli incontri ha manifestato a parole la volontà di fare il Contratto ma alle parole non sono seguiti i fatti, non ci sono state disponibilità concrete.
Le imprese chiedono un rinnovo contrattuale «senza costi» per sostenere la «crisi» del manifatturiero e non hanno manifestato alcuna apertura su tutti i temi che hanno un «costo contrattuale».
In aggiunta a questo, il nostro territorio ha subito duri colpi dal punto di vista occupazionale,la TEKSID, la IFI ex Magliola, la Cerutti, la Masso Industria non producono, per citarne alcune aziende importanti dal punto di vista occupazionale, più di 2000 dipendenti, inoltre il dimezzamento delle attività produttive di quelle rimaste oltre alla crisi creata dalla pandemia covid 19 hanno incrementato considerevolmente la povertà e nessuno, al di la dei proclami mediatici, se ne sta preoccupando.
L’economia delle famiglie della provincia di Vercelli in molti casi possono contare ormai solo su uno solo stipendio, conseguentemente il rischio che si corre e che si vada ad un impoverimento del territorio che solo un adeguato aumento salariale e quindi una giusta redistribuzione di quanto anche attraverso forme di finanziamento Nazionale può contrastare.

"I lavoratori non devono pagare l'incertezza"

L’incertezza determinata dalla crisi sanitaria, economica e sociale non può continuare a ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori,e il CCNL è lo strumento in grado di dare certezze economiche e normative a tutti i metalmeccanici. Chiediamo garanzia di diritti e salario reale per tutti, vogliamo determinare la ripresa dei consumi e lo sviluppo di politiche di rilancio dell’industria, dell’occupazione, dell’innovazione organizzativa.
FIM FIOM e UILM della provincia di Vercelli dichiarano ulteriori 4 ore di sciopero per tutti i metalmeccanici in aggiunta alle 4 ore nazionali per il rinnovo del CCNL e a livello Provinciale:

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