Saitta: " Centro Accoglienza Servizi di Vercelli non chiuderà"

L'assessore regionale alla Sanità: "Il S. Andrea è centro regionale per 8 patologie oncologiche"

Saitta: " Centro Accoglienza Servizi di Vercelli non chiuderà"
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L'assessore regionale alla Sanità: "Il S. Andrea è centro regionale per 8 patologie oncologiche"

 

Il Centro Accoglienza e Servizi (CAS) dell’ospedale S. Andrea di Vercelli non solo non chiuderà (come è stato purtroppo sostenuto da alcuni organi di informazione e da qualche strumentalizzazione politica): per esso, su esplicita richiesta della Rete oncologica, l’ASL VC ha già presentato il 30 aprile scorso un progetto di riordino e sta provvedendo alle azioni di miglioramento che porteranno, entro l’anno, al raddoppio degli spazi dedicati e dei pazienti trattati. La modifica formale operata dall’Asl VC, quindi, non comporta nessuna ‘disattivazione’: il CAS cambia etichetta, in questo caso non è più una struttura semplice dipartimentale, ma si conferma la porta di ingresso alla rete oncologica”: l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta è ritornato sulle questioni relative all’oncoematologia e al CAS dell’ospedale S. Andrea di Vercelli, in occasione di un’Interrogazione presentata dai consiglieri regionali Gabriele Molinari e Giovanni Corgnati. L’assessore Saitta ha ricordato come la Regione Piemonte con il riordino della rete ospedaliera (delibera 1-600) ha applicato il regolamento attuativo del Patto per la Salute nazionale che recepisce in ambito oncologico oltre che le indicazioni della Società Italiana di Oncologia anche gli atti di indirizzo dell’Unione Europea: sono prevedibili posti letto autonomi solo negli ospedali sede di Dea di II livello (ospedali Hub), dove vengono trattati i casi più complessi, mentre le oncologie presenti nei Dea di I livello (ospedali Spoke), come l’ospedale S. Andrea di Vercelli, rispondono a eventuali esigenze di ricovero nell’ambito dei letti dei dipartimenti e delle aree mediche e attraverso il regime più appropriato del Day Hospital o ambulatorio. “Il Piemonte - spiega l’assessore Saitta - è la prima Regione italiana ad aver individuato, con la delibera n. 51-2485 del 23 novembre 2015, nell’ambito della propria rete oncologica, i Centri di riferimento per la cura le singole patologie tumorali: individuare i centri di riferimento significa fornire ai malati oncologici le risposte più appropriate rispetto alle complessità delle patologie, assicurando qualità delle prestazioni e la presa in carico in tutto il percorso di cura. I Centri sono stati individuati sulla base di requisiti precisi, a cominciare dagli esiti di cura e la numerosità dei casi trattati. L’ospedale S. Andrea è stato individuato come centro di riferimento regionale per 8 patologie: i tumori del colon-retto, tumori dello stomaco, tumori ginecologici, tumori cutanei, tumori della testa e del collo, tumori della tiroide e delle ghiandole endocrine, tumori urologici (con trattamenti endovescicali previsti anche presso l’ospedale di Borgosesia), trattamento delle forme di linfoma e mieloma meno complesse, dei disordini linfoproliferativi cronici e delle sindromi mielodisplastiche. Tutti i casi più complessi troveranno il loro trattamento nel Hub di riferimento”. “È nostra intenzione – ha aggiunto l’assessore Saitta - privilegiare il funzionamento dei Centri Accoglienza e Servizi (CAS), potenziandoli. Abbiamo reso obbligatorio per tutti i Centri Accoglienza e Servizi (che operano in rete tra di loro) di indirizzare i pazienti solo presso i centri di riferimento per le singole patologie tumorali, pur rimanendo sempre garantita al paziente la libertà di scegliere. Questo perché il malato deve venire indirizzato nella struttura ospedaliera appropriata per la sua patologia, garantendo così una risposta terapeutica e assistenziale corretta ed efficace. Con la riorganizzazione, quindi, non viene meno il servizio e la qualità delle cure offerte e la risposta ai bisogni dei pazienti e dei loro familiari resteranno tempestive e competenti. Non verrà meno la presa in carico di pazienti oncologici e oncoematologici che verranno tratti come da PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) sia aziendali sia sovra aziendali, che entro quest’anno tutte le Aziende devono predisporre ovvero rivedere se già esistenti”.

 

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