Quel prete che manca di rispetto ai terremotati

Editoriale del direttore

Quel prete che manca di rispetto ai terremotati
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IL TERREMOTO E' IL CASTIGO DIVINO PER LE UNIONI CIVILI!

L'ha detto un prete a Radio Maria poche ore dopo la tragedia che ha sconvolto Norcia. Per la precisione il 30 ottobre scorso. Il religioso in questione è padre Giovanni Cavalcoli, domenicano di 75 anni. Costui ha parlato quando ancora il pianto di chi aveva perso tutto non si era placato, quando il fragore dei crolli risuonava ancora sinistro e quando chiese e cattedrali non avevano ancora finito di sgretolarsi. Una frase che contestualizzata alla tragedia del sisma di rivela di una stupidità senza limiti, sebbene in linea con quanto contenuto nelle scritture su cui si fonda la Chiesa Cattolica. Resta un pensiero fuori dal mondo e dal tempo che ha fatto arrabbiare a caldo tutta l'Italia salvo poi, con il passare del giorni, animare la voglia di scrivere di coloro che pensano che il religioso abbia ragione..! A diffondere la frase è stata Radio Maria, emittente indipendente dal Vaticano non nuova a prese di posizione discutibili. Qualche mese fa aveva già toccato il fondo parlando di impiccagione per i due giornalisti autori di “Vatileaks”. Ma la frase sul terremoto ha scavato un solco troppo profondo sollevando addirittura lo sdegno della Santa Sede che ha invitato Radio Maria a correggere i toni e il linguaggio e a conformarsi di più al Vangelo della solidarietà e della misericordia proposta da Papa Francesco. E pure della Comunità Episcopale. Secondo padre Cavalcoli Dio avrebbe lasciato senza casa migliaia di cristiani gettandoli nella disperazione, distrutto decine di chiese innalzate nel suo nome, annientato opere d'arte di inestimabile valore volute per celebrare la sua onnipotenza, per punire i suoi figli, per cancellare il peccato dell'omosessualità, sempre anacronisticamente vista da certa Chiesa come un mostro da combattere. Perché Padre Cavalcoli non combatte con altrettanto vigore verbale la pedofilia tra i religiosi, per altro portata al pubblico e duramente condannata da Papa Francesco. A padre Cavalcoli parlo in prima persona: seppur citando un passo della Bibbia lei ha comunque mancato di rispetto a Dio e al suo messaggio d'amore, ha mancato di rispetto alla gente disperata e ai volontari che lavorano tra le macerie banalizzando la tragedia. E allora vada subito nelle zone del sisma, si sollevi le maniche e dia una mano a chi ha perso tutto. Con l'amore e l'altruismo che dovrebbero caratterizzare la sua missione pastorale. E chissà che tra i volontari non possa anche incrociare qualche coppia civile e ricredersi. La Chiesa non ha bisogno di tornare al passato...
Daniele Gandolfi

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