Disagi

Poste a singhiozzo: Desana e Costanzana protestano

Le rimostranze dei sindaci delle due località per la continuazione dell'apertura a giorni alterni.

Poste a singhiozzo: Desana e Costanzana protestano
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L’apertura a giorni alterni degli Uffici Postali sta creando parecchi disagi, le code che si formano davanti ad essi creano delle immagini che non si erano mai viste nei nostri piccoli centri abitati. Questa pare essere una delle eredità del Coronavirus.

Disagi a Desana

A Desana, il vicesindaco Giovanni Varalda riferisce: «Proprio l’altro giorno sono andato all’Ufficio Postale per una pratica del Comune. Sono arrivato alle 8,15 ed ero il secondo in fila. La persona che mi precedeva ha dovuto eseguire un’operazione che è durata una trentina di minuti e quando sono entrato ho notato che si era formata una coda di circa sette persone che davano chiari segni di insofferenza per l’attesa. La mia preoccupazione è quella che tra breve le temperature si alzeranno e il fatto che ci possano essere persone, soprattutto gli anziani, ad aspettare il proprio turno per svariati minuti sotto il sole cocente, può diventare un problema per la salute, soprattutto nei giorni di pagamento delle pensioni o delle varie scadenze. Cambiano i giorni di apertura: da oggi, 22 giugno, l’apertura sarà lunedì, mercoledì e venerdì».

Si replica a Costanzana

Il Sindaco di Costanzana Raffaella Oppezzo: «Durante il periodo dell’emergenza avevano ridotto l’apertura degli sportelli postali a tre giorni alla settimana, ma adesso che è finito non hanno ancora ristabilito la situazione pregressa, non sono riusciti a riorganizzarsi per tornare alla normalità. È assurdo tutto questo, ho telefonato ed inviato una e-mail per chiedere la riapertura dell’Ufficio Postale tutti i giorni della settimana per evitare di creare un disservizio. Si deve entrare uno per volta, a giorni alterni, con orari ridotti: fuori dall’Ufficio Postale si crea una notevole coda di persone col conseguente rischio di assembramento. Le persone hanno la necessità di recarsi in Posta ad effettuare delle operazioni esattamente quanto prima del periodo del lockdown e quindi si chiede a gran voce di ripristinare l’operatività precedente».

Luca Degrandi

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