Polemica sul 112 protocollo da rifare

Chiesti aggiustamenti al numero unico regionale per le emergenze.

Polemica sul 112 protocollo da rifare
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Polemica sul 112 protocollo da rifare secondo i sindacati dei Vigili del Fuoco e i Cinque Stelle.

Polemica sul 112 l'approfondimento

Il numero unico per le emergenze 112, attivo anche in Piemonte è certamente da migliorare. Questa è l'opinione diffusa anche tra gli operatori vercellesi. In generale è la metodologia di allertare solo una delle varie “forze”. Per fare un esempio: incidente stradale, il 112 chiamato allerta il 118. Venti minuti per arrivare sul posto. Poi ci si accorge che servono anche i Vigili del Fuoco perché c'è una persona da estrarre dalle lamiere, altri minuti sprecati mentre arrivano gli operatori. Prima c'era più sinergia tra le singole “centrali” sul territorio e veniva tenuto conto di queste eventualità. Inoltre ci possono essere indicazioni erronee sui luoghi delle emergenze, perché chi opera a livello centrale non conosce le caratteristiche del territorio.

Tra aneddoti e denuncia dei sindacati

Un aneddoto che abbiamo colto è che nei giorni scorsi una signora di Vercelli ha chiamato il numero unico 112 chiedendo di parlare con il 118 e le hanno passato invece i carabinieri...
Le criticità delle nuove procedure si erano viste subito dopo l'adozione della centrale unica.
In questi giorni la polemica si è riaccesa. I rappresentanti di Conapo (sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco) Gianni Cacciatore, Claudio Cambursano e Alessandro Maglione e della Cisl Antonio Mazzitelli hanno, infatti, denunciato proprio quanto scritto sopra.

“Nelle richieste di soccorso la centrale pare privilegiare l’invio di soccorsi sanitari rispetto a quelli tecnici. Non tenendo presente che, quando si verifica per esempio un grave incidente stradale, è impossibile far intervenire il pronto soccorso prima che il passeggero sia estratto dalle lamiere. A causa di ciò, in molti casi, i tempi d’intervento non vengono compressi ma dilatati”.
Sarebbe necessario dunque rivedere il protocollo e prevedere una sala operativa interforze.
Sono intervenuti nel dibattito al Consiglio Regionale, per richieste di chiarimenti, i consiglieri Gian Luca Vignale (Mns), Paolo Allemano, Nadia Conticelli (Pd), Alfredo Monaco(Rete civica), Stefania Batzella (Mli), Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) e Marco Grimaldi (Sel).

La posizione dei Cinque Stelle

In merito il Movimento Cinque Stelle non è altrettanto diplomatico della sala stampa regionale.

“I Vigili continuano ad essere allertati in ritardo - spiega il consigliere Davide Bono - a causa di un protocollo operativo adottato dalla Centrale Unica di Risposta (CUR) del 112 che non è conforme alla normativa vigente nazionale.

Infatti, ad oggi, l'unico soggetto titolato per interventi di servizio tecnico urgente è il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, invece dalla centrale unica vengono inviati, spesso erroneamente, in modo prioritario i sanitari del 118, ignorando la necessità della messa in sicurezza preventiva del luogo in cui sono chiamati ad operare".

Molte perplessità anche sui costi e sulla movimentazione dell'elisoccorso del 118 con l'invio di volontari del Soccorso Alpino quando invece la soluzione ottimale, e prevista dalle leggi, sarebbe l'invio di personale misto sia del servizio tecnico urgente (VVFF) che di quello sanitario.

"In più - continua Bono - nel momento della costituzione della CUR, l'assessore alla Sanità Saitta aveva arbitrariamente escluso la possibilità di appoggiarsi su centrali già esistenti. Ad esempio Protezione civile o, addirittura, le sedi ministeriali territoriali come questura e prefettura.  Con conseguente diminuzione dei costi. Infine questa Centrale operativa, per legge, dovrebbe essere “laica” mentre in Piemonte è gestita da personale ex 118".

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