Parte dal Piemonte la protesta nazionale dei medici di famiglia

La prima tappa del camper della FIMMG a Biella è stata oggi, dalle 9 alle 13.

Parte dal Piemonte la protesta nazionale dei medici di famiglia
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Parte dal Piemonte la protesta nazionale dei medici di famiglia. La prima tappa del camper della FIMMG a Biella è stata oggi, dalle 9 alle 13.

Parte dal Piemonte la protesta nazionale dei medici di famiglia

A bordo di un camper, la FIMMG toccherà, in questa prima fase, 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo 1.800 chilometr, capitanata dal segretario generale nazionale Silvestro Scotti.Il tour #adessobasta dei medici di famiglia partito da Biella martedì 3 settembre. L’evento itinerante (4 tappe in Piemonte) con il quale la Federazione Italiana Medici di Famiglia (FIMMG) intende ascoltare le esigenze dei cittadini italiani che sono anche, tutti, assistiti e pazienti dei medici di medicina generale; questo per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione.

L’intervista a Roberto Vanesia segretario regionale FIMMG Piemonte

«Vogliamo sottolineare l’importanza del ruolo del medico di medicina generale, la sua capillarità territoriale come punto di riferimento della salute dei cittadini e come presidio del servizio sanitario nazionale» – racconta Roberto Venesia, Segretario generale regionale della FIMMG Piemonte – «Il tour toccherà i Comuni piccoli perché vogliamo sentire quali sono le esigenze assistenziali che hanno. È in questi territori che sarà più difficile portare le nuove tecnologie, ma abbiamo una risorsa in carne e ossa che gode di grande fiducia che è il medico di medicina generale. Questo lo sappiamo da tutte le indagini demoscopite e dalle statistiche che ci indicano che nel 70% dei casi è il principale riferimento per i problemi di salute. Fiducia che raggiunge percentuali superiori all’85% nella popolazione più in là con gli anni».

Cosa chiede la FIMMG?

«Noi chiediamo che il medico di famiglia non sia lasciato solo e a mani nude. Chiediamo che sia rinforzato nel personale di studio dedicato e preparato, nel personale infermieristico, ma anche in altre figure come per esempio il riabilitatore. Abbiamo una popolazione in crescita di età e di disabilità. Inoltre, chiediamo nuove tecnologie: nei piccoli centri abbiamo bisogno di avere diagnostica di primo livello e di avere la telemedicina. Perché fare spostare la gente quando invece possiamo spostare i dati attraverso la tecnologia? Negli studi di famiglia è necessario poter eseguire anche diagnostica di primo livello, elettrocardiogrammi, spirometrie ed ecografie. Anche con refertazioni specialistiche attraverso la telemedicina» – continua Roberto Venesia.

Infine, Venesia rivolge il proprio appello al mondo della politica: «La politica deve volgere lo sguardo sul territorio e verso di noi. Siamo coscienti che il finanziamento del servizio sanitario nazionale è insufficiente e quindi chiediamo alla politica centrale un’attenzione particolare nella prossima finanziaria. Ovvero si devono cercare risorse al di fuori del fondo sanitario nazionale. Noi siamo liberi professionisti e lavoratori autonomi, perché non si punta sulla capacità di autonomia professionale di una categoria che ha dei compiti di salute pubblica? Siamo per eccellenza l’interno ed esterno del sistema e se si guardano i bilanci delle ASL la voce di spesa maggiore è sull’esternalizzazione dei servizi. Sono convinto che in questo la politica regionale, nelle figure del Governatore Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi, possa essere una nostra alleata».

Le tappe piemontesi

In totale saranno quattro le tappe piemontesi che si terranno nei giorni 3 e 4 settembre:
Martedì 3 settembre – Biella dalle 9.00 alle 13.00 in via Battistero 1

Martedì 3 settembre – Cossato (BI) dalle 15.00 alle 18.00 in piazza Croce Rossa Italiana

Mercoledì 4 settembre – Alba (CN) dalle 9.00 alle 13.00 in piazza del Risorgimento

Mercoledì 4 settembre – Santo Stefano Belbo (CN) dalle 15.00 alle 18.00 in piazza Umberto I (con la partecipazione di Luigi Icardi, Assessore alla Sanità, Regione Piemonte)

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