Omicidio Foglia. Il Savip: "Chiediamo la completa chiarezza"

Dura presa di posizione del Sindacato Autonomo Vigilanza Privata

Omicidio Foglia. Il Savip: "Chiediamo la completa chiarezza"
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Dura presa di posizione del Sindacato Autonomo Vigilanza Privata

Il segretario nazionale del Savip (Sindacato Autonomo Vigilanza Privata), Vincenzo Del Vicario, è durissimo in relazione all’omicidio di Andrea Foglia, il 40enne di Novi Ligure, ucciso da un pregiudicato di Stroppiana nel corso di una rapina avvenuta proprio nel paese della bassa Vercellese. Ecco il testo della nota ufficiale: “Siamo certi che Magistratura e Forze di polizia porranno ogni attenzione per chiarire le circostanze nelle quali, nella sera di ieri, un lavoratore che stava procedendo alla riscossione degli incassi delle slot machine delle province di Vercelli e Alessandria sia stato ucciso. Ci chiediamo perchè il lavoratore fosse solo mentre svolgeva una così delicata e pericolosa mansione di maneggio di danaro e se fosse una guardia giurata. Ci sarebbe da capire, inoltre, se in relazione alle somme complessivamente da trasportare fosse stato dotato di una vettura blindata e di tutti le tecnologie, gli strumenti di protezione e gli altri necessari per svolgere in sicurezza il suo difficile lavoro di “portavalori”. Se così non fosse, ci troveremmo dinanzi a una vera “morte bianca”: adibire un comune lavoratore – che non sia una Guardia giurata e al di fuori dal quadro normativo della vigilanza privata armata – al ritiro di cospicue somme di denaro significa esporlo a rischi mortali. Alla luce di quanto accaduto, riteniamo che si debba verificare se, invece che dinanzi a una tragica fatalità per un gesto criminale, ci si trovi di fronte a una grave violazione della legge 81/08, sulla sicurezza dei lavoratori, da parte del ‎datore di lavoro. Le nostre denunce per la sicurezza dei dipendenti addetti al trasporto valori, fino ad oggi, sono rimaste lettera morta: nulla è cambiato nei controlli, nulla nelle regole, con risultati di cui le cronache parlano. Ci auguriamo, allora, che la Procura di Alessandria e Vercelli, lungi dall’interessarsi solo di far condannare l’autore di questo gesto criminale, unitamente alla Questura e agli Uffici preposti alle verifiche sul lavoro, accerti anche eventuali responsabilità in capo a chi avrebbe dovuto informare e formare il lavoratore circa lo specifico rischio è adottare le dovute misure preventive”.

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