Scene da film

Marito ubriaco minaccia la moglie e aggredisce i carabinieri intervenuti

L'assurda faccenda è capitata questa notte a Livorno Ferraris.

Marito ubriaco minaccia la moglie e aggredisce i carabinieri intervenuti
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È successo oggi, approssimativamente verso le 4.00 del mattino: a squillare è il telefono della Centrale operativa di Vercelli. È una donna di Livorno Ferraris a chiamare: dice di trovarsi sola in casa e di avere paura per l'imminente rientro del marito in quanto, l'aveva capito da una telefonata che le aveva fatto, sarebbe stato ubriaco e aggressivo. Sul posto si è dunque recata una pattuglia della stazione di Livorno Ferraris che constatava la veridicità della chiamata.

L'inizio della faccenda

Controllando le vie attorno all’abitazione i Carabinieri hanno infatti rintracciato l’uomo, un 60 enne barcollante sulle gambe e di origine siciliana. Dato il palese stato di ebbrezza, lo hanno accompagnato a casa, onde evitare che, nell'oscurità della notte, potesse essere investito da qualche auto. Appena rientrato a casa, tuttavia, l’uomo ha dato inizio a una scenata con la moglie, apostrofandola con frasi offensive e minacciose, nonostante l’intervento dei carabinieri che cercavano di calmarlo.

Dalle parole ai fatti...

L'uomo ha poi aperto la finestra, minacciando di gettarsi nel vuoto, ma è stato prontamente bloccato da un carabiniere che a fatica è riuscito a contenerne l’esuberanza: strenua è stata infatti la resistenza, che ha visto sferrare al militare una serie di gomitate per cercare di liberarsi dalla sua presa. Solo grazie all’intervento di un’altra pattuglia di carabinieri, questa volta  della stazione di Crescentino, i militari sono riusciti a bloccare definitivamente l’esagitato e ad arrestarlo. Il carabiniere che aveva tentato di bloccare il soggetto ha infatti riportato delle lesioni alla mano durante la colluttazione.

Ecco che cosa spetta ora al marito violento

L'arrestato è poi comparso in mattinata davanti al Tribunale di Vercelli, dove è stato convalidato l'arresto e fissato il processo per il 22 gennaio 2022.

L'impegno delle Istituzioni nella lotta alla violenza famigliare

Questo tremendo episodio riporta alla luce il dilagante fenomeno dei maltrattamenti e delle violenze in famiglia che le forze dell'ordine cercano, come in questo caso, di prevenire. La prevenzione, infatti, è da sempre uno fra gli obiettivi principali dell'Arma dei Carabinieri. A tal proposito va ricordato come già l’articolo 8 del D.lgs n.38/09, poi convertito, aveva introdotto la possibilità da parte dell’autorità di pubblica sicurezza provinciale, di ammonire il soggetto autore della condotta, attraverso un’intimazione formale a tenere un comportamento conforme alla legge. Per meglio contrastare gli episodi di percosse o di lesioni, maturati in ambito familiare e di relazioni affettive, il legislatore ha esteso la misura preventiva dell’ammonimento anche a questi ultimi casi: in particolare attraverso una segnalazione diretta al Questore, anche da parte di un soggetto diverso dalla persona offesa (purchè in forma non anonima) ed anche in mancanza di querela, si può procedere all’ammonimento dell’autore del fatto. Ulteriore elemento caratterizzante si rinviene nella possibilità di richiedere al Prefetto del luogo ove risiede il proposto, l'applicazione della misura della sospensione della patente di guida per un periodo da uno a tre mesi. Va anche ricordata la possibilità di rilasciare il permesso di soggiorno nei confronti dello straniero che sia stato vittima di un delitto realizzato nell’ambito della violenza domestica. Non meno importante, infine, è l’istituto del ricorso al gratuito patrocinio a favore delle vittime di violenza di genere nonché quello dell’obbligatorietà dei provvedimenti in materia di armi e munizioni. Tutti strumenti che possono essere messi in atto validamente allo scopo di evitare che i comportamenti aggressivi sfocino poi in episodi violenti. L'importante è che le forze dell'ordine vengano avvertite tempestivamente di una situazione critica che rischia sviluppi drammatici

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