Maltrattamenti in famiglia: marito violento torna in carcere

Ancora una guardia giurata nei guai, minacciò di morte la moglie, di nuovo carcerato perché dai domiciliari cercava di telefonare alla donna.

Maltrattamenti in famiglia: marito violento torna in carcere
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Maltrattamenti in famiglia: marito violento torna in carcere. Ancora una guardia giurata nei guai, minacciò di morte la moglie, di nuovo carcerato perché dai domiciliari cercava di telefonare alla donna.

Maltrattamenti in famiglia: marito violento torna in carcere

Decisamente la violenza sulle donne a Vercelli compare un po' troppo nella cronaca, spia di un disagio forse più diffuso di quel che si pensa. Anche il fatto che spesso al centro delle indagini e degli arresti ci siano delle guardie giurate, pur ovviamente senza generalizzare, dà da pensare.

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Ora dalla Questura l'aggiornamento su una vicenda che ha visto una prima incarcerazione, in seguito a minacce, poi gli arresti domiciliari che però non hanno fermato l'uomo dal cercare ancora di tormentare la moglie.

Lo scorso mercoledì 16 ottobre 2019, infatti, la Polizia di Stato di Vercelli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Vercelli nei confronti di un uomo resosi colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni della moglie.

Un dramma che durava da anni

La vicenda era iniziata nel settembre scorso quando una donna segnalava a personale della Questura di Vercelli una serie di episodi di violenza domestica e sessuale ad opera del marito, iniziati circa 4 anni prima ma intensificatisi negli ultimi mesi, tra i quali uno particolarmente grave quando la donna sarebbe stata minacciata di morte con la pistola che lo stesso deteneva in quanto Guardia Giurata.

La Squadra Mobile, dopo aver attivato le procedure previste dalla nuova legge “Codice Rosso”, dopo serrate indagini avevano riscontrato una serie di elementi sufficienti per richiedere l’allontanamento d’urgenza dalla casa famigliare dell’uomo e porre in regime di protezione la donna.

Dal carcere ai domiciliari, ma tenta di telefonare alla vittima

Successive indagini hanno poi portato all’emissione di una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Vercelli ai danni dell’uomo, al quale nel frattempo era stata ritirata l’arma.

Dopo alcuni giorni, l’indagato otteneva la sostituzione della misura cautelare con quella degli arresti domiciliari ma sempre con  il divieto di avvicinarsi e comunicare con la moglie.

Nei primi giorni di ottobre l’uomo ha però violato il divieto di comunicare con la moglie cercando di contattarla telefonicamente.

Un comportamento chiaramente finalizzato a mettere pressione “psicologica” ed intimorire la signora.

Il ritorno in prigione

Un'azione che ha comportato la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere.

La Squadra Mobile di Vercelli ha quindi eseguito la misura, associando l’uomo alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G. procedente.

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